I fondi del Recovery Fund rischiano di finire per buona parte al Nord. Il Governatore della Campania De Luca non ci sta e chiama a raccolta le regioni del Sud. Oggi a partire dalle 17, i presidenti di Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia e Campania si confronteranno in remoto sulla questione. I fondi sono tanti, circa 209 miliardi di euro, e l'Unione Europea li ha assegnati all'Italia con il vincolo di accorciare le distanze tra le aree depresse del continente e quelle più ricche.
Ma da cosa è nata la protesta? A quanto pare è iniziata a circolare una bozza del Governo che prevede la distrubuzione delle risorse in base alla popolazione, e così al Mezzogiorno toccherebbe "soltanto" il 34% delle riscorse del Recovery. Anche alcuni sindacati, come la segretaria delle Cisl Buonavita saluta con favore l'incontro: "la corresponsione dei fondi statali della spesa pubblica deve seguire i criteri dei bisogni e non della spesa storica". Ma la protesta è trasversale ai partiti di centrodestra e centrosinistra, il deputato Martusciello di Forza Italia dichiara:"la decisione di concedere solo il 34% dei 209 miliardi al Sud è l'esatto contrario di quanto ha stabilito la Commissione Europea, cioè di assegnare al Mezzogiorno il 70% delle risorse del Ricovdry Fund".
"Questo è il momento di programmare e progettare inziative per creare sviluppo, innovazione e occupazione per il Mezzogiorno - dichiara il Ministro Provenzano - tra Ricovery Fund, Fondi Strutturalie Fondi Coesione, il Sud può colmare il gap di mancati investimenti pubblici e privati degli ultimi 30 anni".
Ed è anche il momento, aggiungiamo noi, che la Classe dirigente meridionale comprenda che questa potrebbe essere l'ultima occasione.