ll coordinamento per la Legalità, composto dalle Associazioni Antiracket e Antiusura di Trapani, Osservatorio per la Legalità, Codici Trapani e Castelvetrano, Centro Studi Grammatico - Istituto per la Legalità, Trapani per il Futuro, Saman e Gruppo Anteo, Trapani Welcome, nonchè da Giovanni Bulgarella e Vita Polisano, esprime “preoccupazione per la vicenda riguardante il Comune di Calatafimi, da cui emerge la commistione tra mafia e malaffare con esponenti politici.”
Il Coordinamento delle Associazioni ritiene che “tale commistione vada combattuta, prima che dalla Magistratura e dalle Forze dell’Ordine, già in sede istituzionale e politica e che sia quindi onere degli amministratori corretti avere il coraggio di isolare qualsiasi tentativo di infiltrazione illecita senza delegare la Magistratura, o comunque dovere attendere la definitività delle sentenze.
Esistono, infatti, condotte non penalmente rilevanti ma comunque moralmente riprovevoli da parte di chi amministra la cosa pubblica che vanno e devono essere combattute anche senza aspettare l’intervento della Magistratura”.
Poi la richiesta dell'intervento della Commissione Regionale Antimafia “per indagare nella nostra provincia, ma non solo su accordi tra mafia e politica, ma anche su tutti quegli Enti sui quali aleggia l’ombra dell’influenza del voto di scambio con soggetti e secondo un sistema – presupposto di corruzione e malaffare - di ricerca illecita del consenso”.