Beirut. Gli abitanti di Lilybauem lo sono anche della capitale libanese, ovviamente metaforicamente e non lo sapevano. La figura retorica è quantomeno azzardata, se non inopportuna, anche se attinente a zone non decorose e mantenute male, quali via Dante Alighieri, lo Stagnone relativamente all'ex base dell'Aeronautica, di proprietà dell'amministrazione della Difesa, via Mazara nell'edificio di una distilleria propinquo a villa Araba. Inadeguata, infelice la similitudine, perché la città della nazione dei cedri è cosmopolita, culla di religioni, della storia culturale del mondo e principale piazza commerciale e finanziaria del vicino oriente, nonostante l'esplosione dello scorso agosto che ha causato più di 200 vittime.
Questo è stato un passaggio della seduta consiliare del 18 dicembre scorso, che trattavava di un documento propedeutico all'approvazione del bilancio previsionale, il piano triennale delle opere pubbliche. Un lavoro ritenuto importante, è rendere più sicura la viabilità tra via libertà e via Itria. A tal proposito interviene il presidente della commissione consiliare Lavori Pubblici Gabriele Di Pietra e fa tenerezza la sua ammissione di dovere imparare la lettura del piano e il ringraziamento al funzionario per l'aiuto della comprensione.
Da profano penso che il ricambio generazionale sia fondamentale, ma assodata l'inesperienza del consigliere, affidare la presidenza ai più esperti della materia Vinci, Accardi o addirittura Passalacqua e a Di Pietra la vice, e dopo due/tre anni eleggerlo alla direzione, non era fattibile?
Il giovane manifesta la sua voglia e impegno facendo notare un incongruenza sull'acquisizione dell'immobile per eseguire il lavoro citato. Differentemente saremo, sì Beirut, nel significato di capitale della nazione contesa, in guerra civile, invasa da Israele e coinvolta anche con Beirut nella guerra siriana.
Vittorio Alfieri