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23/12/2020 08:18:00

Il giudice Rosario Livatino sarà beato 

Il giudice Rosario Livatino sarà beato. Il magistrato fu assassinato 30 anni fa quando aveva solo 37 anni dai mafiosi della 'Stidda'.

La Santa Sede ha riconosciuto il martirio "in odium fidei". Già nel 1993 Giovanni Paolo II lo definì "martire della giustizia e indirettamente della fede", quando da Agrigento il 9 maggio del 1993, lanciò il suo anatema contro i mafiosi.

Livatino sarà il primo magistrato beato nella storia della chiesa. Laureatosi a soli 22 anni in giurisprudenza, il "giudice ragazzino" era entrato subito nel mondo del lavoro vincendo il concorso per vicedirettore in prova presso la sede dell'Ufficio del Registro di Agrigento dove restò dall'1 dicembre 1977 al 17 luglio 1978. Aveva superato infatti un concorso in magistratura diventando uditore giudiziario a Caltanissetta.

Il 19 luglio 2011 era stato firmato dall'arcivescovo di Agrigento il decreto per l'avvio del processo diocesano di beatificazione, aperto ufficialmente il 21 settembre 2011 nella chiesa di San Domenico di Canicattì. Concluso il processo diocesano, il materiale raccolto è stato inviato alla Sacra Congregazione per le cause dei Santi a Roma, per la valutazione finale circa l'eroicità delle virtù del Servo di Dio. Ora dal Vaticano trapela l'intenzione ferma di arrivare in tempi brevi alla sua canonizzazione, esperiti tutti i passaggi necessari.

 Erano passate da poco le 8.30 del 21 settembre 1990. Il giudice Rosario Livatino, che il 3 ottobre avrebbe compiuto 38 anni, a bordo della sua Ford Fiesta di colore rosso, da Canicattì dove abitava, si stava recando al tribunale di Agrigento, quando è stato avvicinato, braccato e ucciso senza pietà da un commando mafioso.

 Livatino si era occupato di quella che sarebbe esplosa come la 'Tangentopoli siciliana' e aveva colpito duramente la mafia di Porto Empedocle e di Palma di Montechiaro, anche attraverso la confisca dei beni.