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29/12/2020 06:00:00

I fatti del 2020, a Trapani il neonato lanciato dalla finestra subito dopo il parto

Il neonato  lanciato dalla finestra dal 5° piano di un condominio della via De Stefano a Trapani, è una delle notizie del 2020 che ha sconvolto, non solo la città di Trapani, ma tutta l'Italia. Così su Tp24 abbiamo raccontato quel fatto tragico avvenuto il 6 novembre:

E' stato lanciato subito dopo il parto, da una finestra. E' questa la terribile ipotesi che gli investigatori stanno maturando in queste ore. Un neonato è stato rinvenuto privo di vita all'interno del cortile di un palazzo della via De Stefano. Il piccolo probabilmente è stato lanciato da un balcone. Sul posto la polizia.

L'ipotesi è che la mamma abbia partorito a casa, disfacendosi del neonato. Da accertare ancora se il bimbo sia nato morto o se il decesso è conseguenza del tremdendo volo che la creatura ha fatto, finendo al suolo. Il neonato a quanto pare aveva ancora il cordone ombelicale attaccato e una vistosa ferita alla testa. A dare l'allarme un inquilino questa mattina intorno alle 10,30.

L'arresto e l'accusa d'infanticidio - A conclusione di un drammatico interrogatorio durato tutta la notte, la minorenne che ha gettato il bimbo appena nato dalla finestra di casa è stata arrestata. L’accusa è infanticidio. Per lei, però, non si sono aperte le porte delle carceri. La 17enne, infatti, è ricoverata al Sant’Antonio Abate in “modalità protetta”.

Gli investigatori della Squadra mobile di Trapani hanno ascoltato a lungo anche i familiari: la mamma è una commercialista, il papà è un appartenente alle forze dell’ordine. Ai poliziotti hanno riferito di non essersi accorti che la figlia era incinta. Lei, la minorenne, è riuscita a tenere nascosto il suo segreto: avevo paura della loro reazione.

Per nove mesi è rimasta in silenzio, portando in grembo il bambino. Nessuno sapeva del suo stato. Nemmeno a scuola. Messa alle strette la ragazza ha confessato tutto. Le indagini, però, non sono concluse.

La ragazza avrebbe fatto tutto da sola. Aveva paura di dire ai genitori di essere incinta perché temeva la loro reazione. La sua corporatura robusta l’ha aiutata a camuffare la gravidanza.

Per nove mesi ha convissuto con questo segreto. Fino a quando la gravidanza ha avuto un tragico epilogo. E’ da accertare ancora se il bambino sia nato morto o se il decesso è stata conseguenza di quel terribile volo dalla finestra di quell'appartamento dove la giovanissima mamma aveva partorito di nascosto.

La confessione shock della ragazza: "ho partorito a casa ed ho gettato il bimbo dalla finestra". La ragazza di 17 anni ha ammesso tutto. Troppo pesante il macigno che si portava sulle spalle. I genitori non sapevano che la figlia fosse incinta. Lei non ha detto niente "perché temevo la loro reazione". Poi la terribile decisione: disfarsi del neonato gettandolo dalla finestra di casa, al quinto piano dello stabile. Il corpicino è stato rinvenuto da un inquilino dello stabile. Il bimbo era riverso sul cortile interno. Aveva ancora il cordone ombelicale attaccato e il cranio fracassato.

 La madre della ragazza in casa - Al momento del parto, la studentessa di 17 anni accusata di aver gettato dalla finestra della sua cameretta il bambino, non era da sola in casa. C'era, infatti, la mamma. La donna, però, quando la figlia si è chiusa in bagno stava dormendo e non si sarebbe accorta di nulla come ha raccontato alla polizia. Ma nell'appartamento al quinto piano di un elegante complesso residenziale, alla periferia di Trapani, quando gli agenti hanno bussato alla porta era presente anche la donna delle pulizie. Quest'ultima, però, sarebbe arrivata quando ormai si era consumata la tragedia. Una delle due donne ha gettato i panni sporchi di sangue nel cassonetto della spazzatura collocato davanti al palazzo.

 

Il neonato gettato dalla cameretta - Chi ha fatto questo alla polizia ha detto che pensava che la minorenne avesse avuto un forte ciclo mestruale e non che avesse dato alla luce il bambino nel bagno di casa. Il neonato poi è stato gettato dalla cameretta della studentessa. Sul davanzale gli uomini della Scientifica hanno riscontrato tracce di sostanze ematiche

Appello del vescovo di Trapani Pietro Maria Fragnelli, presidente della Commissione episcopale Famiglie, giovani e vita della Conferenza Episcopale italiana:

“Avvertiamo l’orrore del volto di questo bambino: non lo vogliamo vedere. Avvertiamo la distanza dal volto della sua giovane madre: non fidiamoci o affidiamoci alla sua immagine social. Avvertiamo il bisogno di guardare nell’intimo il mistero del bambino e il mistero della madre: il grembo della madre ha espulso il bambino e il grembo della società, nelle sue diverse articolazioni, era chiuso, non pronto ad accoglierlo ma sempre a giudicare. Nella nostra impotenza cerchiamo il grembo del vangelo che è misericordia e speranza: di maternità redenta e di società accogliente. Con Madre Teresa vorrei gridare a tutte le giovani che si trovassero in questa tremenda solitudine di non avere paura di chiedere aiuto a Dio e al vescovo. Portate a me il frutto del vostro grembo. Il Signore mi aiuterà a farlo fiorire”.

"Tristezza, solo dolore e un auspicio a impegnare le Diocesi, le Comunità ecclesiali e le realtà sociali ad essere presenti, vigili, attenti ad elaborare percorsi di sostegno della fragilità umana. Basterebbe poco, ma potremmo salvare tante vite, tanti innocenti. Non è anche questo una emergenza?”.