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03/01/2021 06:00:00

I boss di Cosa nostra e il reddito di cittadinanza

I boss di Cosa nostra e il reddito di cittadinanza, ormai quasi un "binomio" in Sicilia, visto che sono sempre più frequenti le operazioni delle forze dell’ordine in cui finiscono per essere denunciati, o direttamente i boss o i loro familiari che omettono, nella dichiarazione per la richiesta del reddito, di avere un loro congiunto già condannato per reati di associazione mafiosa.

E’ accaduto nei giorni scorsi in provincia di Trapani con una maxi operazione della Guardia di Finanza di Trapani contro 127 persone, scoperte e denunciate dalla Guardia di Finanza, quali furbetti percettori indebiti del “reddito”. La truffa ai danni dello Stato è stata valutata complessivamente in circa 1,2 milioni di euro.

C’è chi ha dichiarato di essere disoccupato, chi di non avere proprietà immobiliari, chi ha omesso la dichiarazione di due cospicue vincite al gioco online, una di 546mila euro e un'altra di 108mila. E in particolare tra le persone denunciate ci sono anche 5 boss vicini al latitante numero uno di Cosa nostra.

Chi sono i boss furbetti – Tra le persone denunciate spicca Salvatore Angelo, (ce ne siamo occupati diverse volte su tp24) imprenditore salemitano che si occupa dell'eolico. Arrestato nel 2012 insieme a altri esponenti delle famiglie mafiose di Salemi e di Castelvetrano, nell’ambito dell’operazione “Mandamento” che mise in luce l'infiltrazione della mafia nella realizzazione dei parchi eolici della provincia di Trapani ed Agrigento. E’ indicato, nelle varie indagini che lo hanno coinvolto, come una pedina fondamentale degli interessi imprenditoriali della mafia del Belice, con la supervisione di Matteo Messina Denaro. Salvatore Angelo, imprenditore nel settore calcestruzzi. Il suo ingente patrimonio, fatto di terreni, immobili, aziende, conti correnti e altri beni, nel corso degli anni era stato distratto a favore dei suoi congiunti. L’indagine patrimoniale ha confermato come l’organizzazione capeggiata dal latitante trapanese Matteo Messina Denaro fosse in grado di intervenire nell’esecuzione di importanti lavori nel settore delle energie rinnovabili, con una fitta rete di società controllate, in modo diretto e indiretto, dall’imprenditore Salvatore Angelo. L'imprenditore è stato condannato definitivamente a 8 anni per associazione mafiosa e nel 2017 gli sono stati confiscati beni per un valore di oltre 7 milioni di euro.

Altro imprenditore edile e condannato per mafia e oggi percettore del reddito di cittadinanza è il marsalese Vito Russo. Ha percepito indebitamente 7.156 euro dallo Stato, non dichiarando la condanna a sei anni per associazione mafiosa. Russo, è stato accusato di essere stato assoldato dalla mafia per taglieggiare altri imprenditori. Il processo nel quale è stato condannato definitivamente era scaturito dall'operazione antimafia "Peronospera III" del 2005.

E tra i 127 denunciati sono finite le mogli di altri tre boss, Francesco Luppino, Matteo Tamburello e Maurizio Arimondi. Nessuna ha dichiarato le condanne dei mariti. Francesco Luppino, fino al 2019, secondo gli inquirenti, ricopriva il ruolo centrale all'interno della famiglia mafiosa di Campobello di Mazara. Maurizio Arimondi, arrestato nell'operazione Golem2 e condannato a 10 anni per essere fiancheggiatore del boss di Castelvetrano. Tamburello, boss mafioso mazarese, è stato condannato definitivamente lo scorso maggio.

Appena qualche giorno prima dell’operazione nel trapanese era scattata sempre in Sicilia, un’altra operazione delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico di Messina che hanno scoperto, oltre 20 boss condannati definitivamente per mafia o loro familiari e percettori illegittimi del reddito di cittadinanza. I militari hanno denunciato 25 persone e sequestrato 330mila euro complessivamente riscossi indebitamente dagli indagati.

Il decreto di sequestro è stato emesso dal gip della città dello Stretto che ha accolto la richiesta della Procura guidata dal procuratore Maurizio de Lucia. I mafiosi indagati fanno parte dei clan di maggiore peso di Messina e provincia come Santapaola-Romeo, Sparacio, Spartà, Galli, Batanesi-Bontempo Scavo, De Luca, Mangialupi, Camaro, Tortoriciani, Ventura, Ferrante e Cintorino.