Maxi confisca di beni all'imprenditore edile Salvatore Cataldo, 71 anni, di Carini. Ammonta a 10 milioni di euro il valore complessivo dei beni confiscati su provvedimento della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo ed eseguito dalla polizia di Stato.
A Cataldo è stata anche applicata la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per la durata di 4 anni.
Aziende, ville, beni immobili, veicoli, rapporti bancari. Un impero da 10 milioni di euro ritenuto di origine illecita, secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla questura e dal Gico della Guardia di Finanza.
Cataldo, indicato dagli investigatori come vicino a Vincenzo Pipitone, reggente della famiglia di Carini, è stato condannato, in via definitiva, a tre anni con l'accusa di soppressione di cadavere aggravato e successivamente a otto anni e quattro mesi di reclusione per associazione mafiosa.
Sarebbe stato un punto di riferimento per le questioni legate al pagamento del pizzo e avrebbe a disposizione un proprio fondo per seppellire i cadaveri di Giovanni Bonanno e Spatola Bartolomeo, partecipando inoltre a gravi fatti di sangue nel territorio di Carini. Infine è stato condannato nel 2020 all'ergastolo dalla corte di assise di Palermo, in concorso con Vincenzo Pipitone, Giovanbattista Pipitone e Antonino Di Maggio, per il duplice omicidio di Antonino Failla e Giuseppe Mazzamuto, commesso nel 1999 su ordine dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo che li ritenevano responsabili della scomparsa di un loro familiare eliminato con il metodo della lupara bianca.