Non c'è alcuna ipotesi di reato sulla scomparsa di un notebook e due pen drive contenente i file sulle indagini su Matteo Messina Denaro, e così è stata archiviata l'indagine da parte della Procura di Palermo.
E' questo l'esito delle indagini sulla scomparsa di un pc portatile e di altri supporti multimediali denunciati dal finanziere Calogero Pulici, il militare che per anni ha lavorato con l'allora procuratore aggiunto della Dda di Palermo Teresa Principato, che coordinava il le indagini sul boss castelvetranese.
Il finanziere nel 2015 fu allontanato dalla procura di Palermo e in seguito fu coinvolto in delle indagini che portarono davanti al tribunale di Caltanissetta anche la Principato e l'ex Procuratore Capo di Trapani Marcello Viola, poi tutti assolti. Pulici chiese di poter prendere il suo pc e gli altri strumenti informatici nella stanza dell'aggiunto ma gli fu impedito e solo l'11 dicembre venne autorizzato e allora alla presenza di un testimone si accorse che non vi era più il portatile da 10 pollici e le due chiavette usb.
Successivamente nel 2016 Pulici subì una perquisizione e furono sequestrati pc portatile, tablet, pendrive. Secondo le Fiamme Gialle tra quei dispositivi c'erano anche quelli di cui denunciava la scomparsa Pulici e anche se le pendrive non sono mai state identificate, non c'è mai stato un pc da 10 pollici e per la Procura si tratta di altri dispositivi rispetto a quelli scomparsi dall'ufficio della Principato dove lavora Pulici.