Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
21/01/2021 15:00:00

Lavoro, 2,8 milioni di italiani hanno un salario inferiore a 9 euro l'ora

2,8 milioni di lavoratori italiani percepiscono salari inferiori a 9 euro l'ora. La ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo in una audizione sulla proposta di direttiva europea sul salario minimo ha riportato dati diffusi dall'Inps e sottolineando che ci sono 365mila percettori di reddito di cittadinanza che lavorano ma che non hanno redditi adeguati.

«L'insufficienza dei salari percepiti dai lavoratori italiani – ha detto – risulta confermata anche dalle stime relative al numero di soggetti che, pur essendo titolari di un rapporto di lavoro, percepiscono il reddito di cittadinanza. Sono 365.436 i beneficiari della misura che a gennaio risultano titolari di un rapporto di lavoro attivo, il 75% dei quali nel settore dei servizi. Ciò significa che almeno 365.436 individui, pur lavorando, non riescono ad avere una vita dignitosa».

Secondo Catalfo l'introduzione del salario minimo - riporta l'Avvenire -  sarebbe positiva per la crescita della domanda interna. «In base agli studi condotti dalla Commissione europea – ha continuato il ministro – l'aumento dei costi del lavoro verrebbe in gran parte compensato da un incremento dei consumi da parte dei lavoratori a basso salario, così da sostenere la domanda interna. Inoltre, sempre in base alle richiamate stime dell'Ue, l'eventuale impatto negativo sull'occupazione sarebbe di scarso rilievo, rimanendo nella maggior parte dei casi al di sotto dello 0,5% del tasso di occupazione totale».

Nel mese di dicembre 2020 si registrano 1,25 milioni di nuclei familiari beneficiari di reddito/pensione di cittadinanza, con 2,9 milioni di persone coinvolte e un importo medio di 528 euro. Si tratta di un incremento del 3,3% sul mese precedente. Il 61% dei nuclei percettori con il 65% delle persone coinvolte (764.697 nuclei, 1.871.651persone) risiede al Sud e nelle isole con un importo medio superiore del 7% sulla media nazionale, mentre per i nuclei residenti al Centro (194.127 nuclei, 402.665 persone) e al Nord (290.985 nuclei,583.930 persone) l'importo risulta inferiore dell'8% e del 14%sulla stessa media. A livello nazionale, la media dell'importo erogato per il reddito di cittadinanza è di 573 euro, mentre è di 253 europer la pensione di cittadinanza. Nel 34% dei nuclei beneficiariè presente almeno un minore, con un importo medio mensile di 647 euro; mentre nel 17% dei nuclei è presente almeno un disabile e l'importo medio percepito è di 518 euro; solo il 15% dei nuclei percepisce un importo medio superiore a 800 euro mensili.