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24/01/2021 06:00:00

“Così Ciancio Sanfilippo ha tenuto per anni una città in pugno”
 

E’ la storia di una scalata partita da Catania, e arrivata ai salotti buoni d’Italia. Di quell’Italia che conta, che ha portato Mario Ciancio Sanfilippo a diventare uno degli uomini più potenti del Mezzogiorno. Il tutto partendo da lì, dalla sua Catania, una città in pugno. E proprio “Una città in pugno” è il titolo del libro di Antonio Fisichella che racconta il sistema Ciancio. Un sistema che l’autore ha voluto raccontare a Tp24.


Editore, monopolista dell’informazione di Catania, padrone di radio, tv e giornali, grande proprietario terriero, imprenditore di successo, promotore di grandi centri commerciali, Mario Ciancio Sanfilippo per più di 50 anni ha dominato la vita di una delle più grandi città d’Italia e del Mezzogiorno, a lungo considerata la «Milano del Sud».
Da qui l’ascesa fino a diventare presidente della potente Federazione italiana editori giornali e vice presidente dell’Ansa, la maggiore agenzia informativa italiana.


Nel suo libro, Fisichella, racconta il sistema Ciancio. Quello di un uomo considerato da alcuni come una sorta di re Mida con uno straordinario fiuto per gli affari. Da altri invece il centro di un blocco di potere fatto di rendita, speculazione, aperto alla partecipazione di cosa nostra. Fisichella risponde lucidamente e in maniera documentata a tutti gli interrogativi sulla figura di Mario Ciancio, dal suo monopolio nell’editoria alla nascita dei più grandi centri commerciali del mezzogiorno.

 


Oggi, Ciancio Sanfilippo è sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa.
Mentre è diventato definitivo il dissequestro dei beni dell’imprenditore ed editore, come ha deciso la quinta sezione della Cassazione. Tra i beni dissequestrati, per un valore stimato in 150 milioni di euro, anche le società che controllano il quotidiano La Sicilia e le emittenti televisive Antenna Sicilia e Telecolor.


Anche di queste vicende e di scoprire come sia stato possibile tenere per tutti questi anni una città in pugno ne ha parlato a Tp24 l’autore Antonio Fisichella, che ha diretto l’Agenzia dei beni confiscati alle mafie promossa da Libera di don Luigi Ciotti. Ha coordinato la comunicazione istituzionale della Regione Campania. Oggi fa parte di Memoria e Futuro, associazione contro le mafie per la promozione di una cittadinanza attiva.