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25/01/2021 07:07:00

Sicilia, il mistero dell'omicidio di Roberta. Trovata uccisa a 17 anni

 Uccisa dal fidanzato per gelosia? E' questa la pista sulla quale lavorano gli inquirenti per risolvere il terrible mistero di Roberta Siragusa , la ragazzina di 17 anni trovata morta in un dirupo vicino Caccamo in provincia di Palermo. E' stato proprio il fidanzato, Pietro Morreale, 19 anni, a fare trovare il corpo, ma ancora non ha confessato l'omicidio. Certo è che, la sera in cui Roberta non ha fatto ritorno a casa, i due erano insieme ad una festa (una festa vietata, siamo in zona rossa ...) e lui le ha fatto una scenata di gelosia. 

Gli investigatori sono arrivati sul posto, in contrada Monte Rotondo (nella zona di Monte San Calogero), dopo la segnalazione proprio del ragazzo. È stato il giovane a presentarsi ieri mattina in caserma, introno alle 9,30, con il padre e un avvocato e a condurre i militari sul posto.
Sono intervenuti i vigili del fuoco e i sanitari del 118. Sono arrivati anche gli uomini della scientifica per eseguire i rilievi, il medico e legale e il pm di turno della procura di Termini Imerese. Secondo i primi accertamenti, il cadavere sarebbe parzialmente bruciato.

Roberta Siragusa e Pietro Morreale sabato sera si trovavano in una casa nelle campagne di Caccamo assieme ad alcuni amici. Si erano riuniti a trascorrere il sabato sera in compagnia a bere e mangiare tutti insieme pur essendo in zona rossa per l’emergenza Coronavirus. A quanto pare i due avrebbero litigato perché Pietro era morbosamente geloso di Roberta. Intorno alla mezzanotte avrebbero fatto tutti rientro nelle proprie case, tranne Pietro e Roberta. Non si conoscono bene i dettagli delle ore successive.

I carabinieri stanno anche visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza del paese per accertare se Morreale sia andato a rifornirsi di benzina presso un distributore di carburante durante la notte.

«Il mio assistito non ha confessato, né ai carabinieri né al Pm. Non c’è al momento alcun provvedimento nei suoi confronti, perché io avrei dovuto saperlo» ha detto all’ANSA l’avvocato Giuseppe Di Cesare, che insieme ad Angela Maria Barillaro difende il giovane. Sono stati anche sentiti i ragazzi che hanno partecipato alla serata  dove sarebbe maturato il litigio che è poi sfociato nell’orribile delitto.

 

"Ci troviamo di fronte a tragedia assurda - ha commentato poche ore dopo il ritrovamento il sindaco Nicasio Di Cola - siamo sconvolti. Conosco la famiglia del ragazzo, gente perbene. Sono stato a casa loro e abbiamo pianto questa storia che lascerà il segno nella nostra comunità. Mai avrei pensato che sarebbe potuta accadere una cosa del genere a Caccamo”. Proclamato il lutto cittadino.