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28/01/2021 18:44:00

Omicidio di Roberta, Morreale non risponde al gip e scoppia in lacrime

Pietro Morreale, il diciannovenne di Caccamo accusato dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere della fidanzata, Roberta Siragusa di 17 anni, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'indagato è rimasto in silenzio davanti ai pm nei giorni scorsi, e non ha risposto neanche al gip Angela Lo Piparo che oggi dovrà convalidare il fermo deciso a carico del ragazzo dalla procura di Termini Imerese. Morreale solo durante l’intervento del suo avvocato Giuseppe Di Cesare è scoppiato in lacrime.

L'udienza di convalida è in corso. Era stato Pietro a portare i carabinieri, domenica mattina, sul luogo in cui si trovava il corpo di Roberta. Il legale di Morreale ha chiesto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, ritenendo che il suo l’assistito non possa né fuggire né inquinare le prove per la presenza di forze di polizia presenti in paese.

I carabinieri in questi giorni hanno controllato i telefoni della ragazza e del suo fidanzato Pietro, principale sospettato e in carcere da lunedì. Nell’omicidio di Roberta Siragusa le analisi degli smartphone si stanno rilevando decisivi nella ricostruzione della tragica notte fra sabato e domenica in cui la 17enne è stata uccisa, bruciata e gettata in un burrone di monte San Calogero a Caccamo.

 Dai dati sui telefoni, emerge che la coppia è rimasta ferma in macchina nei pressi del campo sportivo. L'orario d’arrivo, tempo di permanenza e orario di ripartenza, combaciano con quanto detto agli inquirenti dagli amici sentiti domenica. Pietro e Roberta sono andati via dalla festa qualche minuto dopo l’una di notte, l’ultimo messaggio parte dal telefono della ragazza all’ 1.30 indirizzato ad un amico con cui aveva avuto una simpatia nei mesi precedenti. Gli scrive che il fidanzato vuole avere un rapporto sessuale con lei ma che entro mezzora sarebbe tornata.

Per gli inquirenti il ragazzo avrebbe ucciso la fidanzata sabato notte durante una lite scoppiata per motivi di gelosia, mentre erano appartati in auto vicino al campo sportivo di Caccamo, poi avrebbe spostato il corpo in fondo a un dirupo e avrebbe tentato di dargli fuoco.