Etica e Morale. Necessita riparlarne ed è probabilmente corretto farlo, pure per la risonanza nazionale della vicenda. Riguarda padre Bruno de Cristoforo, parroco del santuario di Birgi a Marsala e il suo maldestro paragone tra l'olocausto e l'aborto.
Perdonate la tediosità, ma noi italiani abbiamo stabilito con la legge del 20 luglio 2000, n. 211 ("Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti") La legge composta da due articoli dispone: Articolo 1 «La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.»
Articolo 2: «In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.»
Quindi di Shoah non l'Olocausto che vide vittime tra i rom, slavi, omosessuali dissidenti e disabili, in aggiunta agli ebrei e furono tra i 15 e 17 milioni i morti tra il 1933 e 1945. Probabilmente la norma italiana voleva addossarsi le responsabilità della Shoah per l'emanazione delle leggi razziali e non considera l'olocausto pur essendo alleati di Hitler, patto d'Acciaio docet. Ma nell'immaginario collettivo italiano si tratta dell'Olocausto.
Tornando al sacerdote umilmente gli si rammenta che: l'etica, il cui termine deriva dal greco èthos e con esso si intende quel ramo della filosofia che analizza il comportamento ritenuto corretto, il modo di pensare e dei valori giusti che si dovrebbero seguire in qualsiasi circostanza. Il focus dell’etica è senza dubbio lo studio di norme che l’individuo dovrebbe utilizzare nella propria vita quotidiana.
l’etica viene intesa anche come la ricerca di uno o più criteri che permettono alla persona di gestire in modo consono e adeguato la propria libertà, in quanto ha come oggetto i valori morali che determinano il comportamento dell’individuo.
L’etica si sofferma sul senso dell’esistere dell’uomo, sul suo significato profondo etico-esistenziale, sulla vita di ogni singolo individuo e dell’universo che lo circonda. In sintesi l’etica, se viene associata alla comunità, definisce la morale comune che l’individuo dovrebbe in ogni caso seguire.
Il termine etica viene spesso utilizzato in campo filosofico e nel campo professionale, ma negli ultimi anni ha influenzato diversi altri settori e quindi si è parlato spesso di etica dei media e della comunicazione, di etica dell’ambiente e di neuro-etica.
Il termine morale, invece, proviene dalla parola latina moràlia e sta ad indicare la condotta diretta da norme, la guida secondo la quale l’uomo dovrebbe agire. In sintesi la morale studia il rapporto tra il comportamento, i valori ed infine la comunità.
La morale in questo caso è intesa come oggetto di studio dell’etica. Esistono poi due tipi di morale: quella religiosa, dove sicuramente l’efficacia della norma proviene in assoluto da Dio, e quella laica che sostiene come l’esistenza di norme morali possa esistere anche in assenza di Dio, dal momento che le norme si basano sulla natura dell’uomo.Il termine morale, inteso come aggettivo, è attinente alla condotta delle persone e a come si comportano, quindi viene esposta ad un’attenta valutazione o giudizio.
Don Bruno lei da ministro del culto cattolico ha abbracciato e condivide con la sua comunità una morale, che ha avuto in più occasioni la libertà di esprimere. Opportunità prevista dell'etica del nostro ordinamento normativo. Lei potrà continuare a farlo e ciò sarà possibile anche grazie a coloro che sconfissero il nazifascimo, autore dell'Olocausto. Da osservatore mi chiedo, retoricamente, il paragone tra Olocausto e Aborto non è immorale? In aiuto per la risposta, Etica e Morale.
Vittorio Alfieri