Vincenzo Scarantino, l'ex pentito che con le sue false dichiarazioni ha fatto condannare diversi imputati per la strage di via D'Amelio, poi scagionati, "ha reso nel corso degli anni dichiarazioni contraddittorie rendendo del tutto inutilizzabili le sue propalazioni anche per quanto concerne possibili contegni criminosi dei magistrati della Procura di Caltanissetta". Questo è uno dei motivi per il quale il gip di Messina ha accolto la richiesta della Procura di archiviare l'inchiesta a carico dei magistrati Annamaria Palma e Carmelo Petralia, accusati di calunnia aggravata nell'ambito dell'inchiesta sull depistaggio sulla strage di via D'Amelio.
"Senza la successiva collaborazione di Gaspare Spatuzza, iniziata nel 2008, delle falsità delle dichiarazioni di Vincenzo Scarantino non vi sarebbe stata alcuna certezza". Lo scrive il gip di Messina Simona Finocchiaro nel provvedimento di archiviazione a carico dei magistrati Annamaria Palma e Carmelo Petralia, accusati di calunnia in concorso nell'ambito dell'indagine sul depistaggio sulla strage di via D'Amelio in cui vennero uccisi il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta.
"Inoltre, la condotta volubile di Scarantino, e le dichiarazioni da questi rese nel tempo, contraddittorie e scostanti, non consentono di stabilire quali delle sue affermazioni debbano ritenersi genuine anche con riguardo agli addebiti mossi ai magistrati che si sono occupati della vicenda", dice il gip Finocchiaro.