Simone Castello, ex esponente del Pci di Bagheria e uomo fidato del boss Bernardo Provenzano, è lui l'anello di congiungimento tra i boss palermitani e quelli agrigentini e al centro dei traffici e dell'alleanza con i boss di oltreoceano.
E' quanto hanno accertato gli inquirenti riguardo all'operazione "Xydi" di qualche giorno fa che ha portato in carcere 22 persone e ad emettere un nuovo provvedimento a carico del latitante di Castelvetrano, Matteo Messina Denaro.
Castello che negli ultimi 20 anni ha collezionato diversi arresti, condanne e assoluzioni, era stato anche assolto dall'accusa di mafia e gli erano stati restituiti i beni.
Ma nelle intercettazioni eseguite nel corso delle indagini e in particolare nei colloqui con diversi esponenti, tra i quali Giancarlo Buggea, compagno dell'avvocato Angela Porcello, ritenuta organica a Cosa nostra, Castello appare come figura centrale di diversi traffici illeciti, anche internazionali, che dimostrano come sia pienamente attivo, protagonista, promotore e garante per il buono esito degli affari della consorteria mafiosa.