Anche per la moglie dell’ex consigliere comunale Alfonso Marrone, Rosalba Indelicato, è arrivato l’ok della Corte d’appello di Palermo al licenziamento disposto, nel novembre 2017, dalla Casa di Cura Morana.
Nel caso della moglie, la contestazione è relativa all’abuso dei permessi concessi in base alla legge 104/92 (per assistenza a congiunti in condizioni di disabilità).
Soltanto uno quello “regolarmente contestato”. Ma per i giudici della Corte d’appello è sufficiente a far venir meno il rapporto di fiducia tra datore di lavoro e lavoratore. In secondo grado, dunque, è stata ribaltata la sentenza del giudice del lavoro del Tribunale di Marsala, che aveva giudicato “illegittimo” il licenziamento. In primo grado, il giudice del lavoro aveva dato torto alla Casa di cura, ordinato il reintegro dell’infermiera e riconoscendo a questa un risarcimento di 3.593 euro. Ma oltre al datore di lavoro, propose appello alla sentenza anche la lavoratrice, lamentando un errore del giudice nel calcolo della somma. Nella stessa struttura sanitaria privata di Marsala lavorava anche il marito, l’ex consigliere comunale Alfonso Marrone, anche lui già licenziato, con conferma in sede giudiziaria, in primo e secondo grado, per essersi assentato più volte dal posto di lavoro (era infermiere caposala) chiedendo permessi per partecipare a riunioni della commissione consiliare di cui faceva parte. Riunioni che, però, secondo l’accusa, disertava per fare altro. I licenziamenti scattarono nel novembre 2017.