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13/02/2021 07:29:00

Falso: indagati a Marsala proprietario di un immobile ed architetto 

 Falso ideologico commesso da privato in atto pubblico è il reato ipotizzato dalla Procura della repubblica di Marsala nell’avviso conclusione indagini preliminari notificato a Manfredo Natale Spadaro, 54 anni, marito di un magistrato a lungo in servizio al Tribunale di Marsala, e al suo tecnico, l’architetto Andrea Pellegrino, di 56 (il progettista, tra l'altro, del "palazzaccio" di Via Garraffa).

Entrambi sono stati imputati nel processo che lo scorso 22 luglio si è concluso, davanti il Tribunale di Marsala, con la condanna di tre degli undici imputati, tra tecnici comunali, proprietario di un immobile e il suo tecnico privato, per un caso di “opere abusive” realizzate per ampliare, secondo l’accusa, alcune parti di un’abitazione di via Trieste. Con opere non demolite, se non in parte, nonostante si trattasse di manufatti “non condonabili”.

Adesso, a seguito della presentazione della “Scia” (segnalazione certificata di inizio attività) nel procedimento davanti al Tar di Palermo, il proprietario dell’immobile e il suo tecnico sono indagati per falso ideologico commesso da privato in atto pubblico. E ciò, secondo l’accusa, per indurre il funzionario comunale responsabile del procedimento ad “attestare falsamente”, con parere tecnico, la “sussistenza dei requisiti per il rilascio della concessione richiesta, e a ritenere ammissibile gli interventi edilizi richiesti”.

A Spadaro e Pellegrino, come detto, la Procura di Marsala ha notificato l’avviso conclusioni indagini preliminari, atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.

Anche in questo caso, l’indagine, condotta dal pm Giulia D’Alessandro, è scattata a seguito della denuncia di una vicina di casa, l’avvocato Valentina Scarrone, figlia del defunto giudice Renato Scarrone (morto diversi anni fa in un incidente stradale), che davanti al Tar ha vinto il ricorso presentato contro il Comune e contro Spadaro. Ad assistere quest’ultimo, nel giudizio amministrativo, è stato l’avvocato Salvatore Giacalone, mentre Valentina Scarrone ha assistito se stessa e la madre, Lidia De Luca.

Su richiesta della Scarrone, il Tar ha annullato la “Scia” alla determina dirigenziale del Comune all’accertamento di conformità urbanistica e tutti gli atti connessi. Contro questa sentenza, l’avvocato Giacalone ha fatto ricorso al Tar.

Lo scorso anno, il Tribunale ha condannato a due anni e mezzo di reclusione l’ingegnere Francesco Patti, ex dirigente del settore Pianificazione territoriale del Comune di Marsala, ora in pensione, processato per abuso d’ufficio (gli è stato contestato di non avere emesso ordinanza di demolizione per alcune opere “abusive”, per le quali c’era stato un “diniego di condono”), mentre Spadaro è stato assolto, insieme al suo tecnico, l’architetto Pellegrino, dall’accusa di falso ideologico, ma condannato per abuso edilizio a otto mesi di arresto, nonché ad un’ammenda di 45 mila euro. Condannato, per falso ideologico, anche un altro tecnico del Comune di Marsala, Vito Angileri. Per lui un anno e mezzo di reclusione con pena sospesa. Furono, invece, assolti altri sette tecnici dello stesso Comune accusati di abuso d’ufficio: l’architetto Filippo Maggio, Bernardo Giuseppe Giacalone, Giovanni Barraco, Vincenzo Figuccia, Mario Stassi, l’ingegnere Giuseppe Giacalone e Alberto Angileri. Per gli ultimi due era stato lo stesso pm, Giulia D’Alessandro, a chiedere l’assoluzione.