Con "Lillo” ed “Enzo” titolari di poste private si sono presi gioco di funzionari, cancellieri, giudici e pubblici ministeri, grazie all'aiuto di alcuni dipendenti del ministero della Giustizia.
“Lo facevamo sempre”, ha detto l’avvocata Annalisa Lentini alla collega Angela Porcello, che da qualche giorno si trova in carcere con l’accusa di associazione mafiosa, arrestata nel corso dell'operazione antimafia "Xydi". Secondo l’accusa, parlavano di retrodatare la consegna di atti giudiziari, falsificando le ricevute delle raccomandate per aggirare l'ostacolo delle scadenze giudiziarie.
Le indagini sono partite da un caso che ha obbligato il procuratore aggiunto Paolo Guido e i sostituti Claudio Camilleri, Gianluca De Leo e Calogero Ferrara ad iniziare una complicata e luga attività di controllo di numerosi fascicoli che riguardano indagati e imputati per mafia e non solo. I carabinieri del Ros di Palermo li stanno spulciano uno ad uno.
Intanto sono stati trasmessi al tribunale di Palermo, ed è iniziato il decorso di 20 giorni entro i quali il gip di Palermo si dovrà pronunciare sui 23 indagati dell'inchiesta "Xydi" che ha stretto il cerchio sull'ultimo superlatitante Matteo Messina Denaro e disarticolato il mandamento mafioso di Canicattì di cui l'avvocato Angela Porcello sarebbe stata la cassiera e braccio destro del compagno Giancarlo Buggea, già pregiudicato per mafia.
L'operazione del Ros è scattata all'alba del 2 febbraio scorso. Il provvedimento di fermo di indiziato di delitto è stato firmato dai pm della Dda Claudio Camilleri, Geri Ferrara e Gianluca De Leo. Sulla maggior parte dei fermati si sono pronunciati i gip di Agrigento, essendo competente il tribunale del luogo dove viene eseguito il provvedimento.