Il Circolo Legambiente Marsala Petrosino interviene e si dice sconcertato sulla nuova delimitazione del demanio marittimo e nello specifico di parte del Canalone dello Stagnone di Marsala, quello che costeggia Mammacaura, assegnato lo scorso settembre del 2020 al proprietario delle Saline Ettore Infersa, Giacomo D’Alì Staiti.
"Da anni il nostro circolo e Legambiente tutta - scrive in una nmota la presidente Letizia Pipitone - si battono per la restituzione al patrimonio pubblico della spiaggia di Torrazza a Petrosino, della Spiaggia di Erice e della Scala dei Turchi, ma ad oggi, non abbiamo ottenuto alcun risultato utile ad eccezione di una circolare del dirigente del tempo, dott. Gullo dell’Assessorato al Territorio ed Ambiente , con la quale si invitava gli uffici periferici del demanio marittimo a procedere alla rettifica della dividente demaniale ai sensi dell’art. 32 del codice della navigazione".
Così continua la presidente locale di Legamiente: "Nonostante la circolare e le nostre innumerevoli istanze, diffide e denunce, i beni demaniali sopra elencati sono rimasti di proprietà privata, e non ci risulta che l’ufficio del demanio marittimo di Trapani, così come altri uffici periferici della Regione, abbiano, negli anni, mai provveduto a delimitare il demanio in favore del pubblico, ma sempre e soltanto in favore di soggetti privati. Il Sig. D’alì Staiti, infatti, c’è riuscito, senza troppi sforzi, nel mese di settembre del 2020. La Commissione, presieduta dal dott. Pietro Miceli, riunitasi a Trapani presso gli uffici del demanio, ha deciso in suo favore con la seguente motivazione: … il canale che circonda la salina Ettore è al servizio della stessa e ne costituisce pertinenza…Sia il canale che l’argine sono funzionali all’esercizio dell’attività di Salina…".
"Naturalmente non è vero che il canalone è funzionale all’attività della Salina. Come tutti sappiamo bene il sale non viene più trasportato attraverso il canalone della laguna da almeno cento anni. La verità pura e semplice è invece che il canalone serve oggi esclusivamente a trasportare i turisti dall’imbarcadero di Mammacaura a Mozia.
Lo sfruttamento economico esclusivo da parte di un solo soggetto privato - conclude la Pipitone - che nulla deve alla collettività per l’uso del demanio, non può non lasciarci sgomenti per la facilità con cui la Regione Siciliana continua ad espropriare i Siciliani dei beni pubblici demaniali".