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28/02/2021 12:26:00

Trapani, Morace chiede un nuovo patteggiamento 

 L'armatore della Liberty lines, Ettore Morace, coinvolto nell'inchiesta sulla tangentopoli del mare denominata Mare Monstrum, chiederà il patteggiamento.

Il prossimo 15 marzo si terrà l'udienza preliminare nel corso della quale il giudice dovrà pronunciarsi sulle richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla Procura di Trapani.

Ancora una volta Ettore Morace ricorre al patteggiamento per tirarsi fuori dal procedimento. Strada che aveva già percorso nel filone del processo trapanese dove aveva patteggiato la condanna a un anno e sei mesi per corruzione e dove unico imputato resta l'ex sindaco Girolamo Fazio.

Il 15 marzo il pronunciamento del giudice Roberta Nodari che dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio anche per gli altri indagati: l'ex senatrice Simona Vicari, la dirigente regionale Salvatrice Severino, Giuseppe Montalto, ex segretario particolare dell’allora assessore regionale Giovanni Pistorio.

Severino deve rispondere di corruzione e turbata libertà degli incanti, Ettore Morace di corruzione, assieme all’ex sottosegretario Simona Vicari e ancora di favoreggiamento reale e traffico di influenze illecite, quest’ultimo reato contestato anche a Giuseppe Montalto.
La società Liberty Lines è accusata di non avere assunto condotte tali da impedire le condotte delittuose da parte dei propri vertici rappresentati dagli armatori Vittorio ed Ettore Morace. In questo troncone investigativo era coinvolto l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta la cui posizione è rimasta al vaglio dei giudici del Tribunale di Palermo assieme a una parte delle contestazioni riguardanti l’armatore Ettore Morace.
E’ uscito completamente di scena invece l’armatore e fondatore della Ustica Lines Vittorio Morace, l’ex patron del Trapani Calcio, per riconosciuta incapacità a potere comparire nel dibattimento. Il gup di Palermo alla Procura di Trapani aveva trasmesso per competenza i fascicoli giudiziari riguardanti altri indagati, come gli onorevoli Mimmo Fazio e Marianna Caronia, i funzionari regionali Massimo Finocchiaro, Sergio Bagarella, Lucio Cipolla, Elisabetta Miceli, Giacomo Monteleone. I loro nomi però non compaiono nella nuova richiesta di rinvio a giudizio.