“Fare i populisti sulla salute confondendo per privilegio il vaccino ai parlamentari regionali ed al personale del parlamento siciliano è una squallida e insopportabile volgarità.
Gli irriducibili duri e puri grillini dell’Ars ormai in via di estinzione, in un Movimento Cinquestelle decisamente poltronista, sono come gli ultimi dei mohicani che non si fanno scrupolo di gonfiare le vele dell’antipolitica, decisamente abbandonate dai loro leaders nazionali che hanno definitivamente perso credibilità per avere governato e continuato a governare con chicchessia, privi di un chiaro orientamento politico e ideale.
Le parole pronunciate contro il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè risuonano come espressione dell’ipocrisia tipica dei sepolcri imbiancati. Non c’è dubbio che deputati, funzionari e dipendenti dell’Ars corrano un rischio reale di contagio perché necessitati a lavorare in presenza su tutte leggi in generale e a maggior ragione in questi giorni in cui si lavora alle leggi di stabilità ed al bilancio, che devono essere elaborate anche per contrastare la pandemia e assicurare sostegno economico ai cittadini ed alle imprese siciliane. Potremmo starcene a casa, saremmo come ladri in questo caso che rubano lo stipendio, oppure agire da remoto quando invece abbiamo il dovere di essere in parlamento per lavorare nell’interesse della Sicilia. Non c’è dubbio che siamo una categoria a rischio e per queste ragioni la proposta del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè è non solo responsabile ma anche seria e doverosa. A Miccichè esprimo la mia solidarietà personale, politica e istituzionale perché questi attacchi assolutamente strumentali non rendono giustizia della diffusa opinione che i deputati e i dipendenti parlamentari svolgano una funzione essenziale, necessaria e indispensabile. Nessuno, né tantomeno Gianfranco Miccichè ha chiesto corsie preferenziali per il vaccino. Sappiamo che l’inoculazione va fatta prioritariamente ai soggetti fragili, ai sanitari ed alle categorie più esposte e noi lo siamo.
Il presidente, come sempre, ha mostrato coraggio ed onestà intellettuale, cosa che gli rende onore e fa onore ad una politica che non si nasconde dietro le mistificazioni. I Cinquestelle dell’Ars dovrebbero invece interrogarsi sui fallimenti delle loro azioni al governo del Paese, quando hanno deciso per un lockdown totale che non era motivato da dati oggettivi, che ha trascinato le aree deboli come il mezzogiorno e la Sicilia nel baratro con l’economia ferma e l’incremento dei poveri e dei disoccupati e con ristori che non sono mai arrivati. Hanno consentito di siglare un accordo Stato-Regione predatorio e vampiresco a danno della Sicilia e dell’economia della nostra terra. Proprio in questi giorni in cui siamo impegnati nei documenti contabili ci rendiamo conto della iniquità colpevole con cui sono state fatte le scelte a Roma dove proprio i Cinquestelle insieme a Pd hanno governato contro gli interessi dei siciliani. E i tagli che oggi siamo costretti a fare sono il frutto di quegli accordi che ci sono stati imposti”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.
“La campagna di vaccinazione e le modalità con la quale deve essere portata avanti è una cosa seria, sulla quale bisognerebbe discutere e confrontarsi senza per forza buttarla in polemica. Considero pretestuosi gli attacchi rivolti al presidente dell’Ars, che ha solo posto una questione di buon senso”. Lo dice Giuseppe Arancio, parlamentare regionale del PD e componente della commissione Sanità, a proposito delle dichiarazioni del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gianfranco Miccichè sulla possibilità di vaccinare i deputati regionali ed il personale dell’Ars.
“Ritengo sacrosanto dare priorità agli over 80, ai soggetti a rischio, al personale sanitario, alle forze dell’ordine ed alle altre categorie che sono già state individuate dalle autorità e dagli organismi competenti. Ma perché se si pone il tema di poter prevedere la vaccinazione anche per i parlamentari, si deve per forza gridare allo scandalo o a presunti ‘privilegi’, invece di considerare il fatto che un’Istituzione come l’Assemblea Regionale Siciliana nella quale si verificano numerosi incontri e contatti fra persone in continuo movimento sul territorio regionale, può avere i requisiti per dovere essere ‘messa in sicurezza’ ed evitare il rischio di focolai?”.
“Nessuno chiede privilegi, anzi è necessario intensificare l’attività di controllo affinché i vaccini vengano destinati a chi davvero ne ha diritto. La situazione determinata dalla pandemia è già difficilissima per mille motivi – conclude Arancio - è da irresponsabili alimentare una polemica di questo tipo, che rischia di creare ulteriore distanza fra le Istituzioni ed i cittadini”.