Giornata di mobilitazione regionale sabato in Sicilia contro la costruzione del deposito nazionale di rifiuti radioattivi. Flash mob a Catania, Palermo, Messina e a Calatafimi-Segesta (in provincia di Trapani).
Alle 17 i manifestanti si sono disposti in piazza, distanziati gli uni dagli altri e con addosso tute protettive bianche che richiamano quelle utilizzate in prossimità di luoghi ad alta radioattività.
Quello della Sogin è stato promosso come un progetto partecipato in cui Regioni, Comune, enti, comitati e associazioni possono presentare osservazioni favorevoli o contrarie alla costruzione del deposito. In Sicilia cittadini, istituzioni ed esperti si sono da subito schierati contro e adoperati per motivare le ragioni del no: dall’elevata sismicità dell’isola, ai rischi per l’agricoltura; dalla vicinanza a luoghi di interesse naturalistico o culturale, alla questione della pericolosità del trasporto.
La scadenza per le consultazioni - prevista per oggi, 6 marzo - è stata posticipata. Il tempo a disposizione è passato da 60 giorni a 180 giorni.
“Accanto alle osservazioni tecniche a cui stiamo lavorando grazie all’aiuto di esperti, vogliamo dare un segnale forte di mobilitazione popolare. Le comunità si sono espresse oggi in piazza: il nostro è un No fermo al deposito” afferma Francesco Gruppuso del Comitato Mai depositi radioattivi in provincia di Trapani. Il comitato ha organizzato oggi il Flash Mob davanti il Municipio di Calatafimi-Segesta, comune che rientra fra le aree selezionate dalla CNAPI.
“Continueremo la mobilitazione fino a quando non avremo la certezza che la nostra isola verrà esclusa. Non possiamo permetterci di diventare la pattumiera dei rifiuti nucleari d’Italia in cambio di qualche posto di lavoro” - continua Ludovica Di Prima di Ecologia Politica di Palermo.