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08/03/2021 14:38:00

Mafia, in Germania la pizza "Riina"

 Costa 6 euro e 20, è composta da peperoncino, olive e carciofi e si chiama ‘Pizza Riina’. Mentre la ‘Pizza Cosa nostra’ costa un euro in più, ma ci sono anche i pomodori freschi, la mozzarella e il parmigiano. Si tratta di due piatti presenti nel menù della ‘Pizzeria Mafiosi’ di Colonia, in Germania, ristorante che su Facebook ha come profilo l’immagine del Padrino. A raccontarlo è l’Adnkronos.

La ‘Pizzeria Mafiosi’ non è l’unico locale tedesco ad avere un nome contenente un riferimento alla mafia: nella Muhlheim an de Ruhr, ad esempio, si trova la Pizzeria ‘Cosa nostra’, ad Hannover ‘Mafia Pizza’ e a Trier ‘Pizza Mafia’. Un fenomeno commentato ai microfoni dell’Adnkronos da Sandro Mattioli, Presidente dell’associazione tedesca ‘Mafia Nein Danke’ (Mafia no grazie ndr), che da anni si batte contro la criminalità organizzata ma anche contro le pizzerie che hanno nomi con riferimenti a Cosa nostra: “Bisogna distinguere intanto tra i ristoranti che sono gestiti da italiani o da tedeschi... Abbiamo notato che l’uso di queste parole avviene sia in ambito italiano che tedesco, ma il significato è ben diverso. Perché se un italiano usa il nome del boss Riina per una pizza vuol dire qualcosa di completamente diverso rispetto all’uso che ne fa un tedesco. Perché i tedeschi fondamentalmente sono ignoranti in materia. C’è meno consapevolezza”.

“Il primo problema è che, a prescindere se sono italiani o tedeschi, i ristoratori pensano che questo nome possa essere una promozione del proprio esercizio. Io, ad esempio, vengo da un paese dove c’è una pizzeria che ha la ‘Pizza Cosa nostra’ sul menu”. Mattioli aggiunge all’Adnkronos: “Una pizzeria che si chiama ‘Mafiosi’ andrebbe boicottata, ma il fatto che ci siano tutti questi ristoranti dimostra che la nostra speranza di boicottare questi posti non funziona”. Tra i componenti dell’associazione ci sono sia italiani che tedeschi. Non solo ristoratori. Grazie all’associazione che collabora con la Polizia tedesca è stato sventato un tentativo di estorsione.

Ancora all’Adnkronos, la giornalista freelance Cristina Giordano, un’italiana che vive in Germania dove lavora per Wdr Cosmo e la Radiotelevisione svizzera: “Non è una novità, ma sorprende sempre trovare in Germania ristoranti e pizzerie che usano ancora la mafia come elemento folkloristico. Qui la mafia è ancora troppo spesso percepita come fatto ‘di colore’, o ‘cinematografico’. Nell’immaginario collettivo di chi si affida a queste folli scelte di marketing, sembra prevalere il volto di Marlon Brando ne ‘Il padrino’ che i sei corpi uccisi nella strage di Duisburg... Se dal punto di vista della lotta alla criminalità organizzata la Germania ha fatto passi in avanti, anche nella stessa collaborazione tra le forze di polizia italiane e tedesche, manca ancora troppo spesso la comprensione culturale del fenomeno mafioso”.