“Uno tsunami sulle coste siciliane: allerta rossa”. Ma è un'esercitazione. Un po' di panico ieri in diversi comuni siciliani per la simulazione tsunami dell'Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia.
Un messaggio girato dalla protezione civile regionale ai comuni dell'Isola ha allertato redazioni e soprattutto i sindaci. "Comuni di possibile impatto - si legge nell'alert inviato alle 10.45 - Siracusa, Catania, Messina, Portopalo, Strombolicchio, Ginostra, Milazzo, Palermo, Gela, Lampedusa, Pantelleria, Porto Empedocle, Sciacca, Mazara del Vallo"- Poco dopo ne arriva un altro: "Impatto locale e altezza onda: Catania h=1.80 , Messina h=2.2, Portopalo h=1.2 , Strombolicchio H=0.07".
I ricercatori del centro allerta Tsunami dell'Ingv stavano simulando un forte terremoto nel Mar Ionio che genererà un maremoto.
"Il Cat invierà quindi i messaggi di allerta al Dipartimento della Protezione Civile (Dpc) - si legge sul sito dell'Ingv - Scopo dell'esercitazione è quello di mettere alla prova i meccanismi di trasferimento dei messaggi di allerta fino al livello regionale e locale". "La scelta della data - spiega l'Ingv - non è casuale: in questo modo si vuole ricordare il decennale del grande terremoto e tsunami del Giappone, che avvenne l’11 marzo 2011. Quel giorno, un terremoto di magnitudo 9 – uno dei più forti degli ultimi 100 anni – colpì la regione del Tohoku e di Sendai, provocando uno tsunami che distrusse intere città costiere e causò oltre 16000 vittime".
In Sicilia l'allarme è rientrato, era solo un'esercitazione.