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09/03/2021 06:00:00

  Colmata di Marsala, qualcosa si muove. Doveva essere un parco sul mare, è diventata una discarica

Dopo oltre 10 anni, qualcosa si muove, per la Colmata di Casabianca, a Marsala.


Un’enorme area lasciata per tutti questi anni dimenticata. Che si mostra in tutto il suo degrado a quanti, soprattutto d’estate, percorrono il lungomare che dalle storiche cantine Florio porta ai lidi della zona sud della città. Molti storici che ad ogni mareggiata perdono pezzi in mare. Il primo tratto della litoranea che viene puntualmente invaso dalle alghe e che in passato è stato oggetto di cedimenti. L’area di acqua e alghe stangate a causa dei frangiflutti che da decenni fanno tappare il naso a chi transita dalla Sp84. E poi la Colmata, creata nel 2005 con i fanghi prelevati nel corso del dragaggio del porto di Trapani in occasione dell’America’s Cup. Doveva essere un parco in riva al mare, per coprire lo scempio che avevano creato i frangiflutti. Invece quel progetto si fermò, e la Colmata oggi è una vera e propria discarica.


Qualcosa, però, sembra muoversi, dicevamo. Sono operative, infatti, le fasi preliminari del progetto di “Riqualificazione Urbanistica ed Ambientale dell’area di colmata Waterfront” adiacente al porto di Marsala. Un progetto che risale, addirittura, ai tempi dell’amministrazione guidata da Renzo Carini. Poi accantonato, rimodulato, e ripresentato. Durante la sindacatura Di Girolamo è arrivato il decreto di finanziamento da un milione 200 mila euro.

Si tratta del primo stralcio, e difficilimente basterà a mettere in sesto tutto il lungomare e l'area di Colmata.

Però nelle scorse settimane è stata richiesta alla Regione Siciliana, dal Comune, l’avvio della procedura “Via-Vas”, le valutazioni ambientali previste per questo genere di opere. Qui la determina.

 


In più il Comune ha approvato la modalità di gara per i lavori. Si inviteranno 10 ditte a presentare la disponibilità all’esecuzione dei lavori, poi si farà la gara d’appalto. Qui l’altra determina.

 

Certo, i tempi non saranno celeri, ma l’iter è partito.
Il progetto prevede due interventi specifici: la messa in sicurezza della strada litoranea che dall'area adiacente al porticciolo turistico giunge fino alle Cantine Rallo e il restauro dei due moli storici che quasi delimitano la superficie interessata. Questa è ampia quasi 12 mila mq e presenta una sede viaria continuamente soggetta a smottamenti e cedimenti a causa delle forti mareggiate, con gravi ripercussioni sul fronte della viabilità e della sicurezza dei cittadini. Inoltre, gli antichi moli "Florio" e "Ingham" versano in pessimo stato di conservazione, con manutenzione assente negli anni. A ciò si aggiunga il ristagno d'acqua e la putrefazione delle alghe che caratterizzano il tratto antistante i frangiflutti. Ne viene fuori un contesto paesaggistico ambientale in condizioni di degrado, tali da non esaltare la bellezza dei luoghi e che il progetto, ora, intende migliorare. E ciò, sia a salvaguardia della strada, sia per il valore che assume l'area - con la presenza dei moli, delle Cantine Florio e della Palazzina Ingham - nella storia della città di Marsala.

I primi e ultimi interventi alla Colmata di Marsala risalgono ai tempi dell’amministrazione Carini, nel 2009-2010, quando venne sostituita la ringhiera “provvisoria” con della staccionata, livellati i fanghi e piantati degli alberi.
Memorabile quella “lotta tra i fanghi” tra l’ex sindaco e l’allora presidente della provincia di Trapani, Mimmo Turano, che riproponiamo in questo video d'annata, quando l'amministrazione Carini "occupò" simbolicamente la zona per sollecitare l'avvio dei lavori di sistemazione.

 

 

Poi il nulla. Nel frattempo la Colmata è diventata una discarica di rifiuti. Ma anche di alghe. La Regione aveva infatti autorizzato per qualche anno il deposito “temporaneo” della posidonia spiaggiata prelevata dall’arenile del versante sud. Colline di alghe che facevano sembrare l’area una discarica ai tanti che durante l’estate percorrevano una delle strade più frequentate, quella che collega la città alla zona lidi.
Dietro gli alberi, poi, rifiuti di ogni tipo.
Adesso la storia della Colmata, almeno per una prima parte dell’area, potrebbe cambiare. Nell’attesa che si realizzi anche una pista ciclabile lungo la Sp84.