C'è il Covid, non si fanno gli spettacoli in teatro, ma quelli in streaming dell'Orchestra Sinfonica Siciliana costano tanto, con direttori superpagati e spese per lo streaming lievitate ma nessuna visibilità mediatica nazionale. Su quanto sta accadendo ci sono due inchieste da parte dell'assessorato regionale al Turismo e da quello al Bilancio e probabilmente arriveranno degli ispettori. Intanto c'è la spaccatura e anche le dimissioni di parte del consiglio di amministrazione.
A gennaio 2021 l'orchestra ha spesso 77mila euro per direttori, solisti e prime parti scritturate, per quattro concerti in streaming, più 11mila euro per il supporto tecnico, in totale fanno 88mila euro, a febbraio per i quattro concerti sale a 93mila euro, il supporto tecnico per lo streaming sale addirittura a 27mila euro, )si passa da 3900 euro a 6800 a concerto e la spesa lievita fino a 119mila euro.
Tutti concerti registrati che sulla web tv hanno appena una quarantina di spettatori e una volta caricati sul canale youtube arrivano a 600 visualizzazioni.
Calcolando una media di un costo di 27mila euro a concerto per una 40 di spettatori sulla webtv, la Sinfonica spende circa 650 euro a spettatore. Il tutto non riguarda l'attività ordinaria degli orchestrali ma solo per direttori famosi, solisti e le spese tecniche per lo streaming che sono triplicate nell'arco di un mese. Troppi costi già abbondantemente superati rispetto ai 200mila euro a quadrimestre previsti come soglia di spesa.
Ed è scontro aperto che vede da una parte i componenti del consiglio dimissionario e dall’altro il sovrintendente Antonio Marcellino, sostenuto dai due componenti rimasti in carica Maria Elena Volpes e Marco Intravaia. C'è dunque una ennesima situazione di caos in seno alla Foss che riceve otto milioni di euro ogni anno dalla Regione e 1,3 milioni dal ministero. Con tre componenti dimissionari o si reintegrano o si deve procedere al commissariamento. La situazione rimane troppo sul terreno di scontro, complice anche l’accentramento nella figura del sovrintendente di quei ruoli che dovrebbero essere propri di un direttore amministrativo, artistico e di un capo del personale. Figure inesistenti e tutte in capo a Marcellino.