Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
09/03/2021 06:00:00

Verso le elezioni 2022, iniziano le manovre della politica regionale

 Primi timidi movimenti per la politica regionale, che guarda alle elezioni del 2022. Dopo il rimpasto di giunta e l’ingresso di Daniela Baglieri, fortemente sponsorizzata da Beppe Picciolo e dal duo Edj Tamajio e Nicola D’Agostino, la voce diffusa è quella che l’accordo sia stato benedetto pure da Beppe Lumia, a cui la Baglieri sarebbe vicina.

Tamajio e D’Agostino sono ancora dentro il gruppo parlamentare di Italia Viva ma agiscono da autonomi, preferendo al partito renziano accordi politici di altra natura, con l’UDC ad esempio, non transitando mai però nel gruppo dello scudo crociato e con l’assessore Ruggero Razza di cui D’Agostino ha stima e vicinanza anche politica.

Tutti pronti per lanciarsi nella battaglia elettorale del 2022, la prima prova passa dalla città di Palermo, chiamata al voto dopo l’era Leoluca Orlando. Si è ragionato molto sui nomi da candidare, si spinge su un uomo di centro che non sia legato ad ambienti di estrema destra e che per questo sappia parlare trasversalmente a diverse componenti politiche, pare che al momento l’accordo chiuso preveda la candidatura a sindaco di Roberto Lagalla.

Cosa accadrà alla Regione? C’è la volontà di ricandidare l’uscente Nello Musumeci, il patto è blindato da Forza Italia che con le sue percentuali è in grado di eleggere il presidente, così chiede Gianfranco Miccichè che ha come ambizione di tornare a sedere sullo scranno più alto dell’ARS.

Il primo ostacolo di Musumeci è capire se dentro questo accordo ci sarà la Lega di Matteo Salvini oppure no, i due si incontrano spesso ma ancora non c’è stata alcuna federazione con Diventerà Bellissima. Tuttavia di candidatura nazionale in quota Salvini si parla per l’attuale assessore Ruggero Razza, braccio destro di Musumeci.

All’interno della coalizione di centrodestra c’è chi potrebbe guardare altrove, ma se la coalizione si spaccherà sui nomi e poi sui candidati sarà difficile che si possa tornare a governare. Dall’altra parte c’è un centrosinistra che ha già iniziato a parlare di nomi, la volontà è quella di correre insieme al Movimento Cinque Stelle per non disperdere voti e rischiare di barcollare.

Il Pd ha una carta vincente da giocarsi ed è quella di Peppe Provenzano, ex Ministro del governo Conte 2, giovane e ben accreditato negli ambienti politici di sinistra. Ma i pentastellati chiedono che si possa anche ragionare sul nome di Giancarlo Cancelleri, per lui sarebbe l’ennesima candidatura a governatore della Sicilia.

C’è poi chi ipotizza uno scenario di alleanza molto largo, volendo ricalcare le linee del governo Draghi, ma i più ferrati della politica smentiscono e indicano percorsi diversi. Gli incontri, intanto, sui territori sono iniziati.