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10/04/2021 11:28:00

Trent'anni fa la tragedia del Moby Prince. Mattarella: "Fare luce sulle cause"

Trent'anni fa la tragedia davanti al porto di Livorno. Il traghetto Moby Prince, diretto ad Olbia, si schiantò contro la petroliera Agip Abruzzo. Un inferno di fuoco.

Centoquaranta i morti. Quattro erano trapanesi: Antonino Campo, 26 anni, marinaio,  Salvatore Ilari, 31anni, secondo ufficiale di macchina, Gaspare La Vespa, 31 anni, terzo ufficiale di macchina, Rosario Romano, 24 anni, macchinista
"Ricorrono trent'anni dall'immane tragedia che coinvolse il traghetto Moby Prince – scrive in una nota il presidente della Repubblica -. Centoquaranta persone, passeggeri ed equipaggio, persero la vita in seguito alla collisione con una petroliera e all'incendio che ne scaturì. Il primo pensiero è rivolto alle vittime, alle tante vite improvvisamente spezzate di adulti e di giovani, e al dolore straziante dei loro familiari, che si protrae nel tempo e ai quali rinnovo la vicinanza e la solidarietà della Repubblica. È stato il disastro più grave nella storia della nostra navigazione civile. Il popolo italiano non può dimenticare. Come non dimentica la città di Livorno, che vide divampare il rogo a poche miglia dal porto e assistette sgomenta alla convulsa organizzazione dei soccorsi e al loro drammatico ritardo". Infine, un appello: “Bisogna fare piena luce”.

Le cause della tragedia, infatti, non sono mai state accertate.Tante le ipotesi: , errore umano, nebbia, un guasto alle apparecchiature di bordo. Ipotesi, appunto. Di concreto niente. Ergo, nessun colpevole.
Due giorni fa la "Commissione Trasporti della Camera" ha dato il via libera al testo di base per l'istituzione di una Commissione monocamerale d'inchiesta per continuare ad indagare. La commissione d'inchiesta del senato, istituita nel 2015,
fece riaprire il caso, affidandolo alla  Procura di Livorno.

Oggi l'appello del capo della Stato: si faccia luce.