Poco meno di due anni fa, un falegname marsalese, Francesco Salvatore Cascia, denunciò di aver subito ben sei furti nell’arco di circa due mesi.
Era esasperato. Si era anche rivolto ad un legale, l’avvocato Francesco Vinci, che poi l' ha assistito nella costituzione di parte civile nel processo al pregiudicato, il 47enne Gaspare Parrinello, bloccato dai due carabinieri, il 25 aprile 2019, proprio davanti al suo magazzino-segheria dal quale erano state sottratte altre cose.
Parrinello le aveva accatastate accanto ad una porta d’uscita, probabilmente per portarle via subito dopo. I carabinieri non gli hanno dato il tempo.
Adesso, Gaspare Parrinello è stato condannato, con rito abbreviato, dal giudice monocratico Matteo Giacalone a otto mesi e 20 giorni di reclusione, più 100 euro di multa, nonché ad un risarcimento danni di 1000 euro al derubato e altrettanti per le sue spese di costituzione come parte civile. Parrinello, difeso dall’avvocato Isidoro Sebastiano Genna, è stato processato con le accuse di furto aggravato ricettazione. Dal magazzino-falegnameria del Cascia, in contrada Casabianca, via vecchia Mazara, aveva sottratto diversi oggetti di antiquariato (ferro da stiro, pentole in rame, vecchie bilance, altri oggetti in ferro, ottone e rame), poi accantonati vicino ad una porta d’uscita. E gli è stata contestata l’aggravante di avere all’interno del suo giubbotto armi da scasso, quali un cacciavite e forbici da potatura. Ha, inoltre, danneggiato gli oggetti in ottone e rame poco prima asportati. La ricettazione è stata contestata perché anche il cacciavite e la forbice, acquistati o avuti da qualcun altro, sarebbero stati oggetto di furto.