Protestano gli infermieri siciliani, attraverso il sindacato Nursind, secondo cui nelle nuove dotazioni organiche nelle Asp non si stanno garantendo reali aumenti di personale. Pochi infermieri in Sicilia, e un nuovo piano che non colma il gap.
Secondo i numeri raccolti dal sindacato sull'isola il rapporto infermiere-paziente a volte arriva a uno su 20, quando dovrebbe essere di un infermiere su sei pazienti. Una situazione che certamente penalizza il paziente. Il sindacato ha chiesto un incontro urgente a governo e commissione Salute all’Ars evidenziando tutte le criticità del settore.
Secondo alcune stime del Nursind, con gli attuali parametri in Sicilia mancherebbero circa duemila infermieri in servizio e duemila tra operatori sociosanitari e personale di supporto. Il Nursind ha segnalato ad esempio che nelle dotazioni organiche talvolta non vengono calcolati i parametri per i reparti Covid. Inoltre “il personale con gli incarichi di funzione, cioè i coordinatori, viene calcolato all’interno delle dotazioni organiche di assistenza quando andrebbe calcolato a parte”. E ancora, “non viene considerato, nel calcolo del fabbisogno, l’attività ambulatoriale dove sono impiegati molti infermieri, cosa che viene fatta regolarmente per il personale della dirigenza medica con un dirigente medico ogni 5 mila prestazioni. È inaccettabile che in molte unità operative l’attività ambulatoriale utilizzi risorse umane che sono calcolate sul numero dei posti letto, rendendo quindi deficitaria l’assistenza dove più necessita”.