Richiesta di rinvio a giudizio per un marsalese di 63 anni, Antonino Scarpitta, e per sette tunisini per lo sbarco clandestino sull’isola di Marettimo del 18 aprile 2019.
Scarpitta, residente a Petrosino, è accusato di avere effettuato il trasporto via mare dei sette migranti nordafricani, mentre questi ultimi, di età compresa tra i 20 e i 42 anni, devono rispondere di ingresso irregolare sul territorio italiano.
Le indagini sono state svolte dai carabinieri di Favignana. A chiedere il rinvio a giudizio è stata la Procura della repubblica di Trapani, competente per territorio. Il gup Emanuele Cersosimo ha fissato la prima udienza preliminare per il prossimo primo giugno. Diversi sono stati gli sbarchi di migranti, tra il 2009 e il 2020, sull’isola di Marettimo. I sette tunisini per i quali si chiede il processo sono Ghassen Saida, di 22 anni, Arbi Bouthouri, di 23, Souhaiel Rhimi, di 20, Sabeur Wartani, di 42, Abdallah Skander Bel Haj, di 22, Joussef Rhimi, di 36, e Moncef Mesbah, di 25. Tranne il primo, adesso sono tutti “irreperibili”. Difensore di fiducia di Antonino Scarpitta è l’avvocato marsalese Vito Cimiotta, mentre legali d’ufficio dei nordafricani sono gli avvocati trapanesi Salvatore Villabuona e Gabriella Giacalone, che assiste quelli che hanno fatto perdere le tracce.