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29/04/2021 11:31:00

La violenza di gruppo a Campobello: "Tenuta per le braccia e stuprata"

 E' un contesto desolante di violenza gratuita quello che emerge dalle indagini che oggi hanno portato all'arresto di quattro giovani che, insieme ad un minorenne, hanno violentato per una notte una ragazzina di 18 anni in una casa a Triscina, frazione di Campobello di Mazara. La violenza sessuale di gruppo è avvenuta nella notte tra il 6 e il 7 Febbraio.  La vittima aveva compiuto, tra l'altro, 18 anni da pochi giorni, quando, con la scusa di una festa (nonostante il coprifuoco imposto dalle norme anti Covid, è stata attratta in quella casa. 

Dopo la sua denuncia, sono state le intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonchè gli esami dei telefonini sequestrati ai ragazzi, a confermare le sue accuse. E le indagini non si fermano: i Ris di Messina stanno infatti valutando i campioni biologici sul luogo del delitto. 

La ragazza ha trovato il coraggio di raccontare ai Carabinieri quanto accaduto: era al primo piano della camera da letto con uno dei giovani, e mentre stavano facendo sesso, improvvisamente il ragazzo che era con lei aveva chiamato il cugino e gli altri amici, che erano rimasti al piano di sotto, ed è stata così costretta a subire "ripetuti atti sessuali" nonostate il suo netto rifiuto.  

E' stata attratta con la scusa di una festa a casa di un conoscente. Sono andati a prenderla in auto alle 18. Arrivati a Tre Fontane, nella casa della festa non c'era in realtà nessuno. Hanno cominciato tutti a bere vodka e birra, fino a ubriacarsi.  La situazione era sotto controllo fino alle 21 e 30, quando la vittima è stata informata che in realtà le altre ragazze non sarebbero venute. La ragazza ha chiesto allora di essere riaccompagnata a casa. E' andata al bagno per sistemarsi, al primo piano. Uscendo, ha incontrato davanti la porta uno dei ragazzi, che l'ha portata in camera da letto per un rapporto. Ma, mentre erano nudi, lui ha chiamato gli altri, e gli ha detto di salire. L'hanno tenuta per le braccia e l'hanno violentata. "Non riuscivo a divincolarmi dalla presa - racconta lei ai carabinieri  ed iniziavo a gridare a squarciagola disperatamente perdendo anche la voce". La ragazza, sotto schock, viene poi riaccompagnata a casa. Grazie ad un'amica e alla famglia il giorno dopo ha il coraggio di denunciare.