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01/05/2021 06:00:00

La violenza sessuale a Campobello. Uno dei ragazzi accusati dello stupro esce allo scoperto

Esce allo scoperto uno dei quattro ragazzi di Campobello di Mazara accusati di aver stuprato, in gruppo, una ragazza di 18 anni in una casa di Tre Fontane.


In questi giorni Campobello è sotto shock per una vicenda che fotografa un contesto di violenza gratuita, di omissioni, mezze verità.
La ragazza ha raccontato di essere stata invitata ad una festa in una casa di amici. Dovevano esserci sia ragazzi che ragazze. Al suo arrivo la vittima avrebbe però trovato solo i 4 arrestati.

Dopo alcuni momenti trascorsi tra musica e alcol la giovane avrebbe avuto un rapporto sessuale con uno di loro in una stanza al piano superiore dell’abitazione. Improvvisamente il giovane avrebbe chiamato gli amici. La vittima ha raccontato di aver iniziato ad urlare, di essersi ribellata, ma i quattro l'avrebbero violentata procurandole lividi e contusioni in tutto il corpo.
Secondo il racconto fatto ai militari della compagnia di Mazara del Vallo, mentre lei implorava di fermarsi i quattro ridevano.
Subito dopo la denuncia sono partite le indagini e sono state disposte intercettazioni telefoniche e ambientali.
Il gip ha disposto gli arresti per i 4 indagati sostenendo l'esistenza del pericolo di inquinamento probatorio e «l'alta probabilità di reiterazione del reato per la pericolosità sociale e la personalità» dei ragazzi coinvolti.

A finire in carcere cugini Eros e Francesco Biondo, 23 e 24 anni. Mentre Giuseppe Titone e Dario Caltagirone, 20 e 21 anni, ai domiciliari. Per tutti l’accusa è di violenza sessuale di gruppo aggravata, mentre un minorenne è indagato a piede libero.


Uno dei ragazzi esce allo scoperto
E proprio uno dei quattro ragazzi, dicevamo, è uscito allo scoperto con un post su Facebook: “Nessun abuso! Nessuna violenza”, dice il giovane palesandosi con un post sui social.
Il giovane, ovviamente, se la prende con i giornalisti e si dice pronto a dimostrare che non è “un animale”.
Certo, è una vicenda molto complessa ma che in questo momento fa soffrire soprattutto lei, la ragazza di 18 anni vittima dello stupro.

 





IL PADRE -In questa vicenda si inserisce anche l’episodio del padre della ragazza che dopo che la figlia ha fatto denuncia, si è presentato dai Carabinieri con i giovani accusati, dicendo che erano dei bravi ragazzi e che sua figlia, la vittima, era in realtà ubriaca. E questo nonostante sua figlia, la sera prima, avesse addirittura tentato il suicidio con un coltello in cucina.
Dalle carte dell'inchiesta emerge infatti che il padre prima avrebbe detto che sua figlia stava denunciando "fatti non veri", perchè, a suo dire, era ubriaca, e quindi non ha capito nulla. L’uomo sii presenta dai Carabinieri proprio con i quattro ragazzi nominati dalla figlia per dire al Comandante della stazione che "sono bravi ragazzi". Testuale. E aggiunge che le ferite della figlia non sono per la colluttazione con suoi aggressori, ma sono solo "riconducibili al tentativo dei ragazzi di riportarla a casa", dato che era ubriaca.
La notizia in questi giorni ha fatto il giro d’Italia.
Qui in basso proprio l'estratto del verbale, con i nomi omissati.



Poi il padre torna sui suoi passi, sostenendo la denuncia della figlia. Un comportamento che spiazza anche gli inquierenti.

“È verosimile pensare che in un primo momento l’uomo avesse creduto ai ragazzi, salvo poi ricredersi una volta parlato con più attenzione con la figlia” scrive il Gip. Dalla procura di Marsala fanno sapere che il padre, dopo un primo momento di spaesamento ha collaborato per l’accertamento dei fatti.


LA MADRE
- Non c'è solo un padre che va dai Carabinieri per dire che i giovani che hanno violentato sua figlia sono "dei bravi ragazzi". Anche un altro frammento di intercettazione rende meglio il quadro della situazione. La ragazza parla con i genitori della denuncia che ha appena fatto, delle pressioni che sta ricevendo dagli amici per ritirarla, con minacce più o meno velate che riceve e i genitori sono titubanti: "Mia figlia ha sbagliato" dice la madre, parlando in presenza del marito e della figlia, e poi rivolgendosi a lei: "Com'è che tu sali da sola con tre ragazzi?"


Insomma, la sua colpa sembra essere il fatto di aver accettato di partecipare ad una festa dove era la sola donna, con altri amici, e di aver bevuto troppo ...
La ragazza le spiega che non "è quello il problema". La mamma insiste: "E' proprio quello". E allora la giovane diciottenne, con grande maturità (e pazienza) spiega alla madre: "Anche se eravamo tutti amici, loro non possono infrangere la legge ...". La madre insiste: "Tu femmina ... tu ... frequenti ...". E la giovane: "Non possono .... lo vuoi capire o no? Se io grido no ... e grido .. loro non devono toccarmi .. mi violentano!".