"Al governo Draghi abbiamo chiesto di darsi una strategia nel Mediterraneo e non solo per il fenomeno della migrazione e che giorno 25 al Consiglio europeo riesca finalmente a battere i pugni sul tavolo e a spiegare all'Europa che questo dramma umanitario non può essere lasciato solo all'Italia, anzi per essere più chiari alla Sicilia e alle terre frontaliere, come Lampedusa e le altre coste della Sicilia orientale".
Così il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, al termine dell'incontro, durato un'ora e mezza, col ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, il sindaco di Lampedusa Totò Martello e il capo dipartimento del Viminale.
Musumeci e Martello hanno chiesto al ministro "di continuare a utilizzare le navi quarantena per evitare che si possa creare nell'isola una sorta di tensione di carattere sociale a causa dell'epidemia".
"Abbiamo chiesto inoltre di intervenire sul ministro della Difesa per un serio servizio di pattugliamento in mare - dice Musumeci - per intercettare subito le navi che stanno per partire dalle coste Nordafricane e di intervenire in maniera perentoria sul governo tunisino e sul governo libico per capire se possiamo addivenire a una intesa e affidare a quei due Stati di impedire o di contenere la partenza dei mercanti e dei trafficanti della carne umana. E abbiamo chiesto al ministro di avere tutti il diritto di potere affrontare il periodo della ripresa economica senza dovere pagare prezzi alti".