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29/05/2021 17:45:00

Migranti, Musumeci alla Commissione parlamentare Ue: "Mentre voi discutete la gente muore in mare"

«L’Unione europea non sia cinica e si faccia carico della immane tragedia della migrazione nel Mediterraneo invece di girarsi dall’altra parte. Non potete lasciare da sola la Sicilia». Non ha usato mezzi termini il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ascoltato stamane a Bruxelles, in videoconferenza, dalla commissione Libe, presieduta da Lòpez Aguilar.

Nel corso del suo intervento, il governatore siciliano ha stigmatizzato il lungo tempo trascorso affinché l’Europa trovasse una soluzione convergente: «La discussione ed il confronto sono il lievito della buona politica, ma non si può discutere in eterno. C’è un termine entro il quale la politica deve decidere! In questa estate moriranno tante altre persone in quella maledetta rotta del Mediterraneo, soprattutto donne e bambini. E’ una tragedia annunciata. E magari dopo qualcuno avrà il coraggio di venire dalle nostre parti per ostentare dolore di fronte alle bare dei migranti allineate».

Musumeci ha poi ricordato come solo una minoranza di chi approda sulle coste siciliane sia fatta da rifugiati: il resto è gente che cerca una vita migliore. Per questo ha esortato i vertici europei ad aprire un confronto con i Paesi del Nord Africa, a rilanciare la politica di cooperazione economica e sociale con i Paesi africani d’origine dei migranti «per impedire che tanti giovani debbano lasciare la loro terra avara andando spesso incontro alla morte».

Beni culturali, intesa tra Regione e Ministero dell'Interno per restaurare centinaia di chiese - Collaborazione più stretta tra Regione Siciliana e ministero dell’Interno per definire e attuare un Piano di conservazione e restauro delle oltre 260 chiese presenti nell’Isola, appartenenti al Fondo edifici di culto (Fec), istituito dal Ministero. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato questa mattina a Palazzo Orleans, dal ministro Luciana Lamorgese e dal presidente Nello Musumeci alla presenza, tra gli altri, degli assessori regionali all’Istruzione e formazione professionale, Roberto Lagalla, e dei Beni culturali e dell'identità siciliana, Alberto Samonà. L’accordo fa seguito a un precedente incontro del presidente Musumeci con il prefetto Michele Di Bari, capo del dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione del Ministero.

«Ringrazio il ministro Lamorgese - ha detto Musumeci - per avere siglato questo protocollo d’intesa. Oggi abbiamo avviato un percorso di collaborazione che prende il via dai beni culturali e dagli edifici di culto. Dalla Sicilia parte un segnale forte per mettere in sicurezza le chiese che necessitano di restauro, alcune centinaia. Gli interventi conservativi saranno realizzati con risorse dello Stato e tramite le Soprintendenze per i Beni culturali. Sono già 140 i progetti esecutivi. Tutelare parte del nostro patrimonio culturale e riuscire a valorizzarlo - ha aggiunto il presidente della Regione - è importante per rafforzare l’offerta turistica, perché abbiamo voglia di ospitare milioni di visitatori dopo questo anno drammatico. Sono convinto che questa sarà solo la prima di una serie di opportunità di collaborazione istituzionale».

«Quello firmato oggi - ha sottolineato il ministro Lamorgese - è il primo protocollo di questo tipo che sigliamo in Italia per valorizzare e mettere in sicurezza le chiese del Fec in Sicilia, una regione ricca di bellezze architettoniche, naturali e culinarie. È un protocollo che stabilisce concretamente ‘chi fa cosa’ e prevede un ruolo attivo per le Soprintendenze. Teniamo conto che il Pnrr destina 500 milioni per il restauro delle chiese in tutta Italia, edifici che sono patrimonio importante per il Paese e un fattore di attrazione turistica. È il segnale che per l'Italia la cultura è elemento fondamentale da cui non si può prescindere. Spero - ha concluso Lamorgese - che la collaborazione avviata oggi vedrà le strutture del Ministero e della Regione lavorare assieme ancora più intensamente anche su tanti altri aspetti».

In base all’intesa, saranno le nove Soprintendenze per i Beni culturali siciliane a redigere le schede progettuali degli interventi da realizzare sui singoli luoghi di culto, predisporre le previsioni di spesa e, infine, affidare la progettazione esecutiva e attuare tutta la fase di esecuzione delle opere. Il Ministero assicurerà il raccordo tra il Dipartimento ministeriale per le Libertà civili e l’immigrazione e le Soprintendenze regionali e farà inserire nel piano annuale del Fec gli interventi di restauro conservativo da attuare, tenendo conto delle risorse del Pnrr. Regione e Ministero, inoltre, si impegnano a collaborare per la catalogazione dei beni culturali e la conservazione e gestione della documentazione storica di proprietà del Fec. Per l’attuazione del protocollo verrà istituito un gruppo di lavoro ad hoc, del quale faranno parte funzionari regionali e ministeriali delle strutture coinvolte.