Si indaga a Palermo sull'omicidio di Emanuele Burgio, ucciso nella notte alla Vucciria. Aveva 26 anni.
Il padre del 26enne ucciso fu coinvolto nell’operazione dei carabinieri “Hybris” del luglio 2011. Ed inoltre è stato condannato con sentenza definitiva a 9 anni. Per le indagini teneva la cassa della famiglia di Palermo centro e per un periodo avrebbe gestito la posta dell’allora latitante Gianni Nicchi.
Le ultime ore di vita di Emanuele Burgio sono state anche riportate sul profilo Instagram del palermitano. Addirittura qualche ore prima dei colpi di arma da fuoco il giovane aveva fatto qualche scatto con degli amici in dei locali della movida palermitana. L’ultima foto risale a circa mezzanotte, in compagnia di un amico.
Le indagini, coordinate dalla squadra mobile, al momento non escludono alcuna pista: sono ancora da accertare sia movente che autore dell’omicidio.
E' stata la telefonata di un residente della Vucciria a far scattare l'allarme alla centrale della polizia a Palermo. L'uomo ha raccontato agli agenti di avere sentito dei colpi d'arma da fuoco sparati nel cuore della notte. Era circa l'una. Sul posto gli agenti delle volanti hanno trovato tracce di una sparatoria. Poi è arrivata la telefonata dai medici del Policlinico. Al pronto soccorso era arrivato in condizioni disperate Emanuele Burgio. Questa mattina la zona, cuore della movida cittadina, dove è avvenuta la sparatoria, era stata ripulita.