Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
04/06/2021 12:36:00

Petrosino. Telefona ai carabinieri e tenta il suicidio. Salvato in extremis

 Un uomo di Petrosino ha tentato di togliersi la vita dopo aver telefonato ai Carabinieri comunicando di voler compiere l'insano gesto.
L'uomo è stato trovato sotto un albero, nelle campagne di Petrosino, con le vene tagliate. Tempestivo è stato l'intervento dei Carabinieri che si sono messi sulle sue tracce e hanno potuto salvarlo.

Qui i fatti nel dettaglio nella nota dei Carabinieri.

Nei giorni appena trascorsi i Carabinieri della Stazione di Petrosino sono stati chiamati ad operare in un delicatissimo intervento che fortunatamente si è concluso nel migliore dei modi.
Intorno alle ore 12.00 la Centrale Operativa riceveva una chiamata da parte di un uomo che, dopo aver detto quale fosse il suo nome e cognome, manifestava chiare intenzioni suicidarie per poi riattaccare la chiamata e spegnere il cellulare.
Da quelle pochissime informazioni (nome, cognome e numero di cellulare) iniziava la ricerca e la corsa contro il tempo per rintracciare l’uomo prima che accadesse il peggio.
Dopo aver individuato il soggetto, e la sua residenza 2 equipaggi della Stazione di Petrosino si portavano presso la sua abitazione che risultava però vuota, iniziava allora cosi la perlustrazione nei pressi della residenza visto che erano passati pochi minuti dalla chiamata dell’uomo localizzata da quelle parti.
Poco distante, a circa 50 mt. dall’abitazione, in mezzo ad un uliveto, i Carabinieri intravedevano la sagoma di una persona appoggiata ad un albero che decidevano di controllare. Giunti in pochi attimi a pochi metri di distanza veniva notato un soggetto di sesso maschile con una camicia sporca di sangue, un coltello per innesto in mano e una ferita al polso grondante e zampillante di sangue.
L’uomo, che da subito confermava di essere la persona che poco priva aveva chiamato i Carabinieri, risultava ormai semicosciente, quasi privo di sensi, veniva fatto sedere a terra e, mentre un militare cercava di farlo rimanere sveglio facendo ripetute domande scuotendolo e bagnando il viso l’altro raccoglieva uno straccio trovato tra gli ulivi e lo legava stretto al braccio cercando di limitare la fuoriuscita di sangue.
Trasportato in ambulanza presso l’ospedale di Mazara dopo un’ora circa si apprendeva che l’uomo, non in pericolo di vita, stava per essere trasferito presso il reparto di chirurgia plastica dell’ospedale civico di Palermo per la ricostruzione della vena tagliata.
Ancora una volta la tempestività dell’intervento, la professionalità dei Carabinieri intervenuti e un po’ di fortuna hanno permesso di salvare una vita umana.