La Riserva delle Saline di Trapani e Paceco è il regalo di inestimabile valore che la natura, la storia e il lavoro di persone straordinarie hanno dato a questo luogo di prodigiosa bellezza.
L'incontro tenuto con la direttrice della Riserva, dottoressa Silvana Piacentino, su richiesta di Articolo Uno Trapani, per fare il punto a ridosso della sua recente investitura, ha consentito di mettere a fuoco la condizione di una realtà di grande importanza per le città direttamente coinvolte e per tutto il circondario.
Dalla sua istituzione e sotto la guida, in primo luogo, della attivista ecologista Anna Giordano e del WWF, ente gestore, la riserva si è affermata trasformando il territorio delle Saline da area aperta alle scorribande predatorie , all’attuale santuario della natura, ricco di flora e di fauna stanziale e migratoria.
La biodiversità che la caratterizza quale sito di interesse comunitario è stata riconosciuta dalla Unione Europea attraverso lo strumento della Rete Natura 2000 per la conservazione di aree poste anche oltre quelle rigidamente protette e non esclude attività umane.
L'attività di vigilanza e valorizzazione svolta negli anni ha prodotto una attenta ed equilibrata coesistenza tra tutela della natura e permanenza del lavoro delle saline di origine antichissima, coerente al principio unitario che ancora regge la salvaguardia della Riserva.
I problemi però non sono mai mancati. Le pratiche predatorie hanno cercato di continuare l'aggressione alle risorse naturali, mentre la politica ha spesso tenuto un comportamento irresponsabile, avallando ogni pretesa di sfruttamento economico e scaricando le conseguenze delle proprie inefficienze sulla istituzione posta a garantire il rispetto delle leggi.
Sarebbe necessario acquisire la consapevolezza che la riserva, con l’insieme degli esseri che la vivono anche oltre i confini definiti, non può essere salvaguardata se la pressione degli interessi economici particolari che la circondano non viene gestita con il massimo rigore e lungimiranza.
La valutazione dell'impatto delle attività umane sulla riserva deve essere puntuale e responsabile non solo da parte di chi ha il compito di vigilare, ma anche le amministrazioni locali devono impegnarsi a perseguire obiettivi di sviluppo coerenti con il capitale naturale.
La ricerca, infatti, da parte di sindaci ed assessori dei fondi per finanziare i progetti da realizzare, senza badare alla qualità e alla sostenibilità degli interventi, diventa soltanto un obiettivo a breve termine che si trasforma, spesso, in errori e danni che dispiegano i propri effetti nel tempo.
La politica, se vuole davvero dare corso alla transizione ecologica, richiamata dallo stesso piano nazionale per la gestione dei fondi europei, deve impegnarsi a determinare le condizioni di uno sviluppo fondato sulle migliori qualità della nostra terra, sulla crescita culturale delle comunità amministrate, sulla tutela del paesaggio e dei valori che lo identificano.
Lo sviluppo si può fare in maniera seria, responsabile, non perseguendo il successo personale del momento, ma mettendo a frutto la vocazione dei luoghi, creando il turismo di qualità che porta ricchezza e benessere nel tempo, anche con investimenti limitati ma attivati da buone pratiche amministrative, a sostegno dell’iniziativa imprenditoriale privata, che la governa in maniera intelligente.
Le previsioni dei piani regolatori dei comuni interessati devono essere indirizzate per tenere nella massima considerazione le ragioni di salvaguardia della Riserva, non solo nei suoi confini attuali ma anche nella prospettiva di un ulteriore rafforzamento del suo potenziale sviluppo.
Articolo Uno crede che sia possibile costruire una nuova dimensione dello sviluppo delle nostre città fondata nella ricerca dell’equilibrio tra natura e cittadinanza consapevole, tra benessere e tutela delle risorse ambientali.
Il nostro impegno si muove verso la strada della relazione attiva tra competenze ed energie diverse, da mettere al lavoro comune per dare opportunità di progresso nel tempo presente e per le nuove generazioni.
ARTICOLO UNO TRAPANI