E' un duro attacco quello che il Comitato residenti Monte Bonifato sferra agli organi istituzionali preposti alla tutela del verde pubblico, accusandoli di inerzia.
“A dispetto degli accorati appelli che questo Comitato ha insistentemente mandato agli organi preposti alla gestione, tutela, valorizzazione, sorveglianza della Riserva Naturale Orientata di Bosco d’Alcamo, - dice il presidente Vincenzo Aiello - abbiamo assistito, ancora una volta, alla distruzione, che ormai si può definire “sistematica” di quello che un tempo fu un rigoglioso bosco di conifere, polmone verde di un intero comprensorio, regolatore del clima, scrigno di biodiversità, luogo di ristoro di menti e corpi, e potremmo continuare ancora per molto, ad elencare la preziosità racchiusa in appena 335 ettari”. Un malcontento ormai diffuso.
"A nostro parere – prosegue Aiello - non una delle tante azioni, che avrebbero potuto essere messe in atto, in decenni di incuria e abbandono, è mai stata seriamente presa in considerazione da chi, se non altro per dovere istituzionale, dovrebbe tutelare il bene comune. Quello di cui però
non si tiene conto è che però, le coscienze sono cambiate e in questa ritrovata visione, il Comitato per la Tutela e Salvaguardia del Monte Bonifato, ha inoltrato alla Procura della Repubblica un esposto, a firma dei suoi numerosi componenti, perché vengano acclarate responsabilità, omissioni, negligenze, ove presenti”. Insomma dagli appelli il Comitato è passato ai fatti. “Siamo fiduciosi – afferma il presidente - di un attenta analisi di quanto accaduto durante il lungo e penoso sviluppo dei recenti fatti, che tolgono ad una intera comunità, anche la dignità di farne parte. Noi residenti auspichiamo altresì che le ordinanze vigenti vengano fatte rispettare e che le medesime amministrazioni che le emanano le rispettino esse stesse, non solo per dovere di coerenza verso i cittadini, a cui spesso si attribuiscono semplicisticamente responsabilità di incuria dei terreni, ma soprattutto per rimuovere tempestivamente i pericoli che insistono lungo la strada che porta a Monte Bonifato”.
Lungo la strada, adiacenti ai terreni vi sono, infatti, erbacce e sterpaglie che in taluni punti sono talmente sviluppate che costringono i conducenti di veicoli a percorrere la strada al centro della carreggiata, “nonché – rileva Aiello - nelle contrade “Fastuchera, Tre Noci, via kennedy e Bottino”.
Il comitato inoltre, alla luce delle previsioni meteo dei prossimi giorni, in cui sono previste temperature oltre i 35 gradi, " è preoccupato per le azioni folli che ne possano discendere". Da qui, pertanto, la richiesta "di attivare – conclude il presidente - misure straordinarie di controllo e prevenzione anche attraverso il coinvolgimento di associazioni di volontariato di protezione civile, ove, ovviamente non già previste”.
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