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24/06/2021 06:00:00

Trapani. La protesta della Polizia Penitenziaria: "Siamo pochi e non tutelati"

 Si è tenuta ieri una manifestazione in tutto il territorio regionale, innanzi le Prefetture di ogni provincia, delle sigle sindacali del Corpo di Polizia Penitenziaria.


La voce è unanime: la carenza strutturale di organico, problema che va avanti adesso da troppi anni, ha prodotto insicurezza per i lavoratori dentro le carceri.
Le aggressioni verbali sono quelle che ogni giorno subiscono, a cui si uniscono quelle fisiche.
La pandemia da Covid-19 ha aumentato le criticità, e gli agenti non reggono più non solo i turni massacranti ma il continuo stress a cui vengono sottoposti, il rischio fisico a cui sono esposti non li fa lavorare serenamente.


Il vero grande problema, a cui ha fatto riferimento Giuseppe Scaduto, segretario provinciale della U.I.L Polizia Penitenziaria è la carenza di personale: in provincia ci sono appena 100 unità che prestano servizio per Trapani, Favignana, Castelvetrano. Gli atti di intolleranza nei confronti di tutti gli agenti sono quotidiani e il carico di lavoro è insostenibile.
Sono 33 le donne che fanno parte del Corpo in provincia ma poiché non c’è la sezione femminile sono collocate in ambiti diversi.

La politica ha delle grandi responsabilità, deve avviare il reclutamento di altre unità lavorative attraverso i concorsi pubblici, unitamente deve individuare i direttori delle strutture, anche questi carenti, e i comandanti titolari.
I componenti della UIL presenti a Trapani, Giuseppe Scaduto, Roberto Passalacqua, Ignazio Carini, Angelo Baiata, a nome di tutti chiedono che ci siano regole certe di ingaggio che tutelino i lavoratori e che puniscano chi attacca fisicamente il personale.

Molti di loro non godono di riposi e le ferie sono ridotte proprio per coprire i turni.
Hanno manifestato, unitamente alle altre sigle sindacali di categoria quali la FP-CGL, FNS-CISL, USSP, SAPPE, perché chiedono di essere ascoltati dallo Stato e dal Governo centrale, dicono basta a questa guerra al massacro che lede i diritti dei lavoratori.

Da anni a denunciare lo stato in cui versa tutto il Corpo Penitenziario è Gioacchino Veneziano, segretario regionale della UILPA, che nella giornata di ieri ha manifestato insieme ad altri davanti la Prefettura di Palermo. Sono 23 i carceri siciliani, l’età media degli agenti è di circa 53 anni, il sovraffollamento poi porta ad altre problematiche che riguardano la salute individuale e quella pubblica, le strutture sono molto fatiscenti. Metà della popolazione carceraria è costituita da extracomunitari prevalentemente per reati di spaccio.
L’unica soluzione in cui gli addetti ai lavori sperano è in un piano di assunzioni immediato e consistente.