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26/06/2021 06:00:00

Rischio “malamovida”. Zone rosse, alcolici vietati, e controlli. Cosa si può fare in provincia di Trapani?

E’ il primo fine settimana di zona bianca, senza coprifuoco, in Sicilia, e l’attenzione è puntata sulla movida.

Sui centri storici delle città, che inevitabilmente saranno presi d’assalto fino a notte fonda da giovani in vena di fare festa. Movida che, come successo anche quando era in vigore il coprifuoco, rischia di trasformarsi in “malamovida”, con disordini, caos e risse.


In giro per tutta Italia i sindaci stanno affrontando il problema della gestione della movida con ordinanze ad hoc per prevenire caos e danneggiamenti.

Anche in provincia di Trapani si pensa a come fronteggiare la movida e controllare i centri storici. Durante una riunione nei giorni scorsi in Prefettura, con i Comuni e le forze dell’ordine, si è parlato della “regolamentazione, con apposite ordinanze sindacali, della cosiddetta “movida”, la cui ripresa ha già interessato diversi Comuni della provincia imponendo, pertanto, mirati servizi di controllo finalizzati a verificare la puntuale osservanza delle ordinanza stesse, nonché l’attivazione delle necessarie misure anti-covid”.

E cosa potrebbero fare i sindaci della provincia di Trapani? Potrebbero prendere spunto dai colleghi del resto del Paese, che in queste settimane di libertà notturna riacquisita stanno studiando delle formule (anche alternative) per ridurre il rischio il rischio di disordini ed evitare che si instauri una lotta tra residenti e giovani. Da Nord a sud si tenta di correre ai ripari.


C’è chi ad esempio ha disposto il divieto di stazionamento nelle piazze luogo di ritrovo dei giovani. A Catania e Palermo i sindaci hanno istituito delle “zone rosse”, in cui non sarà possibile stazionare ma solo transitare. Una misura che punta anche a controllare eventuali assembramenti (siamo sempre in pandemia, nonostante la zona bianca). Altri comuni italiani hanno disposto una sorta di “numero chiuso” per alcune zone della città: i vigili urbani sbarreranno gli accessi quando noteranno che ci sono troppe persone. C’è poi chi, come a Sanremo, ha disposto la presenza degli steward nelle vie della movida, ingaggiati dai titolari dei locali, che dovranno intervenire in situazioni di rischio.

A Firenze si pensa di “distrarre” la movida caotica con eventi e spettacoli nelle piazze (a Marsala non c’è neanche l’idea di un cartellone estivo di eventi).

Ma il problema, una delle cause della malamovida, è il consumo di alcol. Molti sindaci hanno disposto il divieto di asporto di alcolici dai locali nelle ore notturne. Altri hanno vietato soltanto l’asporto in bottiglie o bicchieri di vetro. C’è chi fa scattare il “proibizionismo” già nel pomeriggio fino a tutta la notte. Altri sindaci hanno firmato ordinanze più restrittive che impongono la chiusura dei locali ad una certa ora, mezzanotte nei feriali e all’una nei festivi e prefestivi. In altri la vendita di alcolici è vietata dopo le 18 anche ai supermercati. Altre località balneari, come Jesolo, ha vietato il consumo di alcolici in spiaggia

E da noi? “A Marsala stiamo controllando che non vengano venduti alcolici ai minorenni” ha detto il comandante della polizia municipale Vincenzo Menfi. Ma non è facile. Anche perchè sono sempre in funzione i distributori automatici nel centro storico di bibite, anche alcoliche. E’ il paradosso, il sindaco Massimo Grillo tra le prime cose che ha fatto una volta insediatosi è stata chiudere la casetta dell’acqua di piazza del Popolo. Una scelta presa per “ragioni anticovid”. Invece i distributori di alcolici sono sempre funzionanti e a disposizione dei giovanissimi, a tutte le ore del giorno e della notte. Il sindaco non ha pensato di porre rimedio.