Alle carceri di Trapani la temperatura sfiora i 50 gradi.
E così mentre alcuni uffici chiudono perchè i condizionatori non funzionano, gli agenti di polizia penitenziaria sono costretti a lavorare in quello che più che un penitenziario è un forno che mette a rischio la loro incolumità. La denuncia, forte, è del segretario regionale della UilP Gioacchino Veneziano a e del segretario provinciale Giuseppe Scaduto che hanno scritto al Direttore ed al Provveditore.
“Da anni che denunciamo questa situazione - ma nessuno, dico nessuno, ha mai considerato i lavoratori della polizia penitenziaria bisognevoli di attenzione” “Purtroppo, - prosegue - pare che per la polizia penitenziaria ci siano sempre problemi di budget e questo lascia come al solito i poliziotti che lavorano nei reparti detentivi ad operare in condizioni di forte disagio fisico”.
” A noi, - gli fa eco Gioacchino Veneziano , - fa davvero raccapricciare la pelle vedere che l'ufficio del direttore, dei vari ragionieri, del responsabile del materiale dotati di nuovissimi condizionatori che pompano aria ghiacciata, e poi, proprio loro che hanno in mano la situazione degli acquisti lasciano i poliziotti che combattono nelle trincee penitenziarie, morti dal caldo, provocando danni alla salute facendoli soffrire, generando così grande stress e danni alla salute”.