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04/07/2021 06:00:00

Rifiuti. Le misure dei Comuni della provincia di Trapani per ridurre la Tari

Agevolazioni e taglio della tassa sui rifiuti in diversi comuni della provincia di Trapani. Sono state deliberate dalle giunte e dai consigli comunali degli sgravi, dove si è potuto, per agevolare soprattutto le fasce di popolazione con redditi più bassi. 


A Mazara del Vallo, dove da tempo c'è una accesa polemica sull'aumento della Tari, il consiglio comunale, su proposta della giunta comunale, ha approvato lo schema di riduzione della tassa per il 2021 in base all'Isee.
Questa la proposta contenuta nella deliberazione di Giunta, in attuazione del  provvedimento governativo che impone l’abbattimento proporzionato all’indicatore Isee:
 1) Abitazioni occupate da nuclei familiari con indicatore ISEE non superiore a €. 3.000,00, riduzione pari al 80% della parte variabile della tariffa;
2) Abitazioni occupate da nuclei familiari con indicatore ISEE compreso tra € 3.000,01 e €. 6.000,00, riduzione pari al 70% della parte variabile della tariffa;
3) Abitazioni occupate da nuclei familiari con indicatore ISEE compreso tra € 6.000,01 e €. 12.000,00, riduzione pari al 40% della parte variabile della tariffa.

 

A Castellammare del Golfo, i consiglieri, su proposta della giunta hanno dato l'ok alla riduzione del 10% sulla quota variabile delle utenze domestiche, azzeramento della stessa quota per le attività che hanno subito perdite con in aggiunta anche una riduzione del 25% sulla quota fissa.
Slitta anche la scadenza delle rate da pagare: la prima è prevista il 30 settembre, quindi il 30 novembre e la terza rata il 31 dicembre.
 
Sono i provvedimenti sulla tassa sui rifiuti previsti dall'amministrazione comunale e adottati dal consiglio comunale di Castellammare del Golfo che ha approvato il Pef, piano economico finanziario per l'anno in corso, e la riduzione delle tariffe della Tari, la tassa sui rifiuti.
 

Tari 2021 ridotta di oltre il 75% per le utenze commerciali e agevolazioni per i nuclei fami-liari numerosi e con ridotte disponibilità economiche: queste le decisioni del Consiglio comunale di Favignana adottate nella seduta del 30 giugno su proposta della Giunta.
Le utenze commerciali dovranno pagare solo una Tari mediamente ridotta di oltre il 75%. Per fare qualche esempio di variazione 2021/2020: alberghi con ristorante -74%, alberghi senza ristorante -78%, uffici agenzie -77%, studi professionali -89%, campeggi -89%, stabilimenti bal-neari -83%, pescherie -90%, negozi -75%, supermercati e generi alimentari -85%.
Per i nuclei familiari residenti nel Comune di Favignana – Isole Egadi, composti da 4 o più componenti e che abbiano un ISEE in corso di validità, pari o inferiore a 8.265 euro, è invece rico-nosciuta una agevolazione a seguito della presentazione di apposita istanza su modello messo a di-sposizione dall’Ufficio Tributi entro il 30 settembre 2021.
Le riduzioni si sono rese possibili grazie al fatto che sono stati destinati a copertura circa 300.000 euro dal contributo di sbarco e 340.000 da fondi nazionali e regionali.

Riduzione della tassa sui rifiuti e azzeramento totale della tassa per l'occupazione del suolo pubblico per quanto riguarda le aziende a Salemi. Lo ha deciso l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Domenico Venuti, con una delibera di giunta che ha fissato i criteri per le agevolazioni Tari e Tosap, rese possibili grazie al riparto delle risorse ministeriali derivanti dal cosiddetto 'Fondone' nazionale per l'emergenza Covid.

La giunta Venuti ha deciso di utilizzare i fondi per sostenere le imprese che hanno subito una chiusura totale o parziale della propria attività a causa delle norme per il contenimento del Covid-19. La delibera, messa a punto dall'assessorato al Bilancio guidato da Leonardo Bascone, fissa nel 31 ottobre di quest'anno il termine ultimo per la presentazione della dichiarazione che attesti la sospensione o la limitazione dell'attività a causa dell'emergenza sanitaria, documento necessario per ottenere le agevolazioni su Tari e Tosap. Per quanto riguarda la Tari delle utenze domestiche, inoltre, è allo studio da parte dell'Amministrazione un sistema di sgravi grazie alla possibilità di utilizzo delle risorse statali provenienti dal Fondo di solidarietà alimentare 2021.
Sul fronte Tari, inoltre, il consiglio comunale ha approvato all'unanimità il Piano economico finanziario (Pef) del 2021, mentre per quanto riguarda il 2020 l'Amministrazione Venuti ha confermato le agevolazioni per le famiglie a basso reddito: previste esenzioni fino al 100% in base all'Isee. Confermate per il 2020 anche le agevolazioni Tari per le famiglie con portatori di handicap e basso reddito. Il bando varato dall'Amministrazione, infine, prevede una riduzione del 20% per chi si è preso cura di uno spazio verde pubblico o per chi ha adottato un cane attraverso il rifugio sanitario di proprietà del Comune. In questo caso la domanda per le agevolazioni dovrà essere presentata entro il 31 luglio: il bando e i moduli per la presentazione dell'istanza sono scaricabili dal sito del Comune di Salemi.

Il Consiglio comunale di Paceco ha approvato il “Piano Economico Finanziario (PEF) per la Tari 2021, predisposto dall’Amministrazione comunale ai sensi della delibera 443/2019 dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

“Le tariffe rimangono immutate rispetto allo scorso anno, perché abbiamo dovuto uniformarci allo schema delle tariffe dell’Arera – ha precisato il Sindaco, Giuseppe Scarcella, durante l’esame che ha preceduto la votazione dell’atto deliberativo – ma ci sarà la possibilità di accedere a dei benefici, agevolazioni straordinarie sulla Tari, che possiamo applicare alle utenze domestiche e non domestiche, in virtù dei trasferimenti regionali e in virtù di operazioni finanziarie delle quali renderemo edotto l’intero Consiglio”.

Il PEF è stato approvato con 7 voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza (Rosselli, Cafarelli, Gallo, Scarcella, Ingardia, Valenti, Ranno) e 3 voti contrari della minoranza (Martorana, Catalano e Basiricò), ma l’immediata esecutività dell’atto è stata poi approvata all’unanimità dai dieci consiglieri presenti.

Dopo la votazione, il Sindaco ha voluto “dare merito alla sensibilità istituzionale manifestata dai consiglieri di opposizione che hanno garantito la possibilità di tenere la seduta di Consiglio e anche di votare, pur nella divergenza di impostazione e di opinione”.

 SANTA NINFA. Il Consiglio comunale, nella sua ultima seduta, ha approvato a maggioranza (cinque favorevoli, due contrari) il rendiconto 2020, che si è chiuso con un avanzo di amministrazione di 3.686.496 euro. La parte disponibile, ossia "libera" e quindi spendibile per spesa corrente, è però di 469.987 euro, dal momento che buona parte dell'avanzo viene accantonato, come ha precisato la responsabile del settore finanziario dell'ente, Mimma Mauro, a garanzia dei crediti di dubbia esigibilità (due milioni e mezzo) e per il fondo rischi contenzioso (quasi 100mila euro).
Nella stessa seduta, l'assemblea civica, a maggioranza, ha dato il «via libera» al Piano economico-finanziario del servizio rifiuti e alle tariffe della Tari. Il Pef per il 2021 ammonta a 856.356 euro. Anche quest'anno, per venire incontro alle difficoltà delle attività produttive e commerciali fiaccate dalla crisi causata dall'epidemia, è stata disposta una corposa riduzione della tariffa. La riduzione va calcolata rispetto al 2019, dal momento che l'anno scorso, a causa dell'emergenza pandemica, la tariffa era stata azzerata. Le riduzioni saranno calcolate in base al tipo di attività e andranno dal 30 al 50 per cento. Nessuna riduzione è invece prevista per supermercati e ortofrutticoli, che non hanno subìto perdite. Il sindaco Giuseppe Lombardino ha annunciato una riduzione media del 12 per cento (sempre rispetto alla Tari 2019) anche per le utenze domestiche. Per garantire queste riduzioni, l'amministrazione comunale utilizzerà le somme appositamente stanziate dallo Stato e dalla Regione (circa 280mila euro).
Il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, rispetto allo scorso anno, subisce un aumento di 91mila euro. Aumento causato, come ha spiegato il responsabile del settore tecnico del Comune, Vincenzo Morreale, dai costi per il trasporto della frazione organica. La mancanza di impianti adatti al trattamento dell'umido, costringe da alcuni mesi i comuni a conferire in Calabria, con il rischio, all'orizzonte, di doverlo smaltire addirittura in Friuli o in Piemonte, con un ulteriore aggravio di spese. Sulle tariffe, i consiglieri di minoranza si sono comunque astenuti. Lorenzo Truglio ha infatti ritenuto importante le riduzioni previste per le attività commerciali e produttive.
La Tari si pagherà in tre rate, con scadenza il 16 settembre, il 16 novembre e il 16 dicembre.
L'aula ha anche approvato una variazione di bilancio di 110mila euro (cinque favorevoli, due astenuti) per potere chiudere, con un accordo transattivo, il lungo contraddittorio che ha opposto il Comune alla «Belice Ambiente». Una somma che servirà a rimpolpare quella che l'ente ha riconosciuto in favore della fallita società d'ambito: 800mila euro. Il curatore fallimentare dell'ex Ato pretendeva una somma decisamente più alta: quasi due milioni e mezzo di euro (2.471.660 euro per la precisione), che il Comune si è sempre rifiutato di riconoscere come debito nei confronti della passata gestione della «Belice Ambiente». La somma sarà versata in tre rate e per darvi integrale copertura, gli uffici finanziari avevano predisposto la variazione di bilancio, utilizzando soldi, come ha chiarito Mimma Mauro, che erano già stati prudenzialmente accantonati negli anni scorsi nel fondo appositamente creato per coprire le eventuali perdite delle società partecipate (quale la «Belice Ambiente» era).
«Questa delibera - ha sottolineato il presidente del Consiglio comunale, Carlo Ferreri - avvalora la scelta che l'aula fece lo scorso anno quando votò il bilancio di previsione pur in presenza di un parere non favorevole dei revisori dei conti, che probabilmente non avevano ben compreso la questione del contenzioso con l'ex Ato». I tre revisori di allora (Gaspare Grillo, Giuseppe Giacalone e Salvatore Glorioso), ritenevano esistesse un debito del Comune nei confronti della ex partecipata di oltre un milione di euro non coperto in bilancio. Una ricostruzione, quella dei revisori, che fu smentita da una dettagliata relazione dalla dirigente dell’Area finanziaria, e che portò il gruppo di maggioranza consiliare a sferrare un attacco durissimo nei confronti dei tre professionisti, la cui decisione di esprimere un parere non favorevole sullo strumento finanziario fu ritenuto «sconcertante».