Non è "rossa", non è "arcobaleno", non ha i riflettori puntati addosso come altre, è semplicemente una panchina "sola e sfortunata".
Può una panchina essere sfortunata? La risposta è sì, se è quella di via Oberdan a Marsala, che in realtà va a fare compagnia a quelle di via Istria e di Amabilina, che si ritrovano nella stessa condizione di degrado.
La nostra panchina si trova in una piccola piazzetta della via Oberdan e non può svolgere la sua funzione sociale: far sedere le persone, magari per qualche minuto di relax, di riposo, di chiacchiere, e perché no, anche di lettura.
Attorno a questa panchina, oltre ai rifiuti ben visibili nella fotogallery, si vedono delle aiuole con erbacce secche che superano il metro d'altezza, tutt'attorno ad alcuni alberi d'ulivo che meriterebbero ben altra attenzione.
Con queste condizioni, a nessuno, adulti o bambini, può venire in mente di sedersi su quella panchina, destinata a restare lì in piena solitudine.
Come ogni anno, con l'inizio della bella stagione entra in vigore l'ordinanza che obbliga i cittadini a pulire i terreni per evitare gli incendi, ma le aiuole e i terreni pubblici, come questo della via Oberdan, chi li deve pulire? Perché il Comune non lo fa? Basterebbe qualche ora di lavoro. Eppure c'è tanta gente che non ha un'occupazione e che lo farebbe questo servizio pur di contribuire a migliorare la città.
Ma a parte questa, ci potrebbero essere altre soluzioni percorribili, come affidare questo spazio ad un'azienda sponsor che avrebbe l'obbligo di tenerlo pulito, decoroso, accogliente.
Ci vorrebbe poco per far rivivere quell'angolo e far sentire quella panchina come in riva al mare, o in un bellissimo sentiero di montagna, basterebbe poco, un pizzico d'amore per questa città e voglia di renderla vivibile, perché così non lo è. Questa città non è più vivibile, non è più a misura d'uomo e tantomeno a misura di bambino.