110 kg di pesce mal conservato, senza alcuna certezza sulla sua provenienza, pronto per essere venduto, però, tra i ristoranti e le pescherie dell'isola. E' stato scoperto dalle forze dell'ordine a Favignana.
Nel fine settimana appena trascorso sono continuati i servizi straordinari di controllo del territorio, che durano ormai da diversi giorni, messi in atto dai Carabinieri della Stazione di Favignana, dalla Tenenza della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto e del locale Comando di Polizia Municipale.
Nella mattinata di sabato, nel pieno del weekend, i controlli si sono concentrati, come spesso accade, al porto.
Nell’attesa dello sbarco dei mezzi dal traghetto i militari venivano affiancati da un uomo il quale notando la presenza di più forze di Polizia segnalava la presenza di affollamento anche in altre parti dell’isola. La segnalazione insospettiva gli operanti che, facendo finta di dividersi e allontanarsi, controllavano i movimenti del soggetto che guardingo faceva ingresso all’interno del traghetto con un camion congelatore cominciando a caricare materiale prelevato da un mini container precedentemente imbarcato a Trapani.
Scattava così il blitz delle forze dell'ordine, che controllavano T.G., titolare di una ditta del trapanese, il mezzo e la merce al suo interno accertando la detenzione di circa 110 kg. di prodotti ittici congelati abusivamente ed in cattivo stato di conservazione. Esteso il controllo al magazzino dove l’uomo deteneva i prodotti si riscontrava la presenza di ulteriori 1000 kg pesce surgelato privo di tracciabilità motivo per il quale veniva sanzionato amministrativamente per l’importo di 1500 euro. Tutti i prodotti rinvenuti venivano posti sotto sequestro in attesa di essere analizzati e distrutti.
Sono stati inoltre controllati 6 esercizi pubblici ai quali venivano elevate sanzioni amministrative per l’importo complessivo di 25mila euro per mancato rispetto del suolo pubblico e per esercizio di somministrazione di alimenti e bevande senza titolo abilitativo.
“L’imponente sequestro di prodotti ittici in cattivo stato di conservazione effettuato a Favignana dai Carabinieri, ai quali va il plauso per l’attività svolta a tutela delle attività commerciali regolari e della salute dei cittadini, impone una riflessione”.
È quanto afferma Daniela Mainenti, docente di diritto processuale penale comparato e tra i massimi esperti di lotta alla pesca illegale.
«Ringrazio le Forze dell’Ordine, Carabinieri, Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto che, insieme alla Polizia Municipale, sono state impegnate in una prima azione congiunta di controllo degli esercizi commerciali - ha dichiarato il sindaco del Comune di Favignana - Isole Egadi Francesco Forgione - Il rispetto delle regole, senza pregiudizi, è garanzia sia per i turisti e i visitatori dell’isola che per gli stessi esercenti e titolari di attività. Un apprezzamento particolare anche per la scelta di agire in modo unitario da parte delle Forze di Polizia, come concordato nell’incontro che si è svolto in Prefettura a Trapani, in occasione del quale abbiamo posto l’esigenza di un supporto in queste giornate particolari di afflusso turistico nelle nostre isole».
Con un elevato numero di uomini, guidati dai loro rispettivi comandanti, Biagio De Lio della Polizia Municipale, Leonardo Bileti dei Carabinieri, Giacomo Sorrentino della Guardia di Finanza e Francesco Rosano della Guardia Costiera, oltre a presidiare l’isola, le Forze dell’Ordine hanno proceduto a varie ispezioni anche di carattere amministrativo.
Controllati 12 esercizi di somministrazione alimenti e bevande ed elevante sanzioni, per un totale di 25 mila euro, per il mancato rispetto del suolo pubblico e il servizio ai tavoli non autorizzato per chi possiede solo una licenza per la vendita d'asporto. Sequestrati, in uno dei locali, quantitativi di pesce per assenza di tracciabilità. Per altri esercizi commerciali sono in corso accertamenti da parte del Suap dalla Polizia Municpale. Quattro dei locali sono risultati in regola con le norme amministrative.
“Queste notizie sottolineano, con grande evidenza, una concentrazione di attività irregolari nei luoghi di maggiore presenza turistica, dove c’è in atto un altissimo consumo di pesce. Emerge, inoltre, ancora una volta, ciò che è noto da tempo: circa l’80% dei prodotti ittici che arriva sulle nostre tavole è importato, soprattutto in periodi di massiccio afflusso di turisti. Oltre ai controlli delle Forze dell’Ordine, dunque - conclude la Mainenti - è necessario che il consumatore sia messo in condizione di avere chiarezza su ciò che sta acquistando o su ciò che si appresta a mangiare nel caso in cui il consumo avvenga al ristorante. Salubrità delpescato, salute del cittadino e legalità devono avere lo stesso passo”.