L’ 11 di agosto si celebra la festa di Santa Chiara d’Assisi fondatrice dell’ordine delle clarisse, il primo ordine femminile della storia della Chiesa la cui regola è riconducibile a vivere in quello che Chiara definitiva “il privilegio della povertà” e alla vita in comune dedita alla preghiera.
Le clarisse dell’antico monastero “Santa Chiara” di Alcamo, fondato nella seconda metà del 1500 e ancora fiorente di via religiosa, hanno dato vita ad una veglia con i giovani della città.
Mercoledì 11 agosto alle ore 18.30 sarà il vescovo Pietro Maria Fragnelli a presiedere l’Eucarestia nella festa della Santa.
La storia della Sicilia registra la presenza dell’Ordine monastico delle Clarisse fin dai primi decenni, vivente ancora la stessa Chiara. Il primo monastero venne fondato a Catania nel 1220; il secondo a Messina nel 1223. Dei 53 monasteri fondati lungo i secoli nell’Isola, oggi ne rimangono solo 7 e sono fiorenti di vocazioni. Ben due nella Diocesi di Trapani: il più antico quello di Santa Chiara in corso VI Aprile ad Alcamo; l’altro, quello del Sacro Cuore si è trasferito in questi giorni presso l’ex convento dei Cappuccini ad Erice.
I monasteri sono collegati tra loro dalla Federazione intitolata a Sant’Eustochia Smeralda Calafato (1434-1485), clarissa messinese che ha dato un forte impulso al movimento dell’Osservanza in Sicilia, per un ritorno autentico alla Regola originaria di S. Chiara. Secondo alcuni studi si pensa che il volto di Sant’Eustochia, il cui corpo è ancora incorrotto, si nasconda in quello del famoso dipinto dell’Annunziata di Antonello da Messina, suo contemporaneo e Terziario Francescano.
Da pochi giorni le clarisse siciliane hanno aperto un portale comune dove è possibile conoscere storia e attività dei monasteri di Sicilia all’indirizzo: www.clarissedisicilia.it
Una curiosità. Dal 1958 Santa Chiara d’Assisi è stata proclamata da papa Pio XII patrona della televisione e delle telecomunicazioni. Una scelta che può sembrare davvero ardita visto che Chiara d’Assisi ha fondato un ordine di clausura. Un aneddoto però lega la vita della Santa al servizio reso dalla tv: nel Natale 1252, Chiara era gravemente inferma, e non poteva muoversi dal suo letto o nell’infermeria del Convento di San Damiano e si lamentava dolcemente col Signore di non potere assistere in chiesa alla funzione della Messa di Natale nella Notte Santa. Ed ecco che si aprì al suo sguardo l’intera Basilica di san Francesco: riuscì a “vedere” la Messa che si celebrava nella chiesa, questo ci raccontano i “fioretti”.