Trasporto gratuito per gli studenti, ma non per tutti. Non piace soprattutto a Favignana la delibera prevede il trasporto gratuito agli studenti con reddito Isee sotto i 10 mila euro.
Dopo l'intervento del sindaco Francesco Forgione, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la mozione proposta da Forza Italia e integrata dalla maggioranza che chiede alla Regione Siciliana il ritiro della delibera che di fatto azzera il sostegno al trasporto degli studenti.
“Ora il Governo Musumeci ascolti e corregga l’errore. Noi come Amministrazione comunale faremo di tutto per garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi” dichiara il sindaco delle Egadi.
Soddisfazione è stata espressa anche dalla presidente del massimo consesso civico egadino Emanuela Serra: «Chiedere di rivedere quanto deciso dal Governo regionale in merito alla questione di garantire il trasporto gratuito solo agli studenti le cui famiglie hanno un Isee inferiore a 10.632 euro è un atto dovuto per tutelare i ragazzi e le ragazze delle nostre isole che non hanno alternativa all'utilizzo dei mezzi della compagnia di navigazione che gestisce i collegamenti con Trapani. L’unanimità di voto del Consiglio ha dimostrato come su un tema così importante, fondamentale per poter garantire un reale ed effettivo diritto allo studio dei nostri giovani, il Consiglio comunale ha preso una posizione ben precisa mettendo in primo piano le esigenze delle famiglie del nostro arcipelago».
Sulla questione è intervenuto anche il Pd, con una nota.
A pochi giorni dalla riapertura delle scuole i comuni siciliani sono alle prese con l'interpretazione di circolari confuse inviate dall'Assessorato regionale Enti Locali che sulla scorta di una delibera della Giunta Regionale, stravolgono la gratuita dei trasporti per gli studenti mettendo in difficoltà tante famiglie siciliane.
La legge 24/1973 sul diritto allo studio non prevede alcun tetto di reddito per usufruire dell'esenzione per i trasporti da parte degli studenti, perché la ratio è quella di garantire a tutte e tutti il diritto allo studio, eppure il governo regionale, in un periodo così difficile, con delibera di giunta 58/2020 ha introdotto non solo per l'anno che sta per iniziare, ma addirittura in modo retroattivo per l'anno precedente il tetto massimo di € 10.632,00 ISEE, escludendo tantissimi studenti.
Questa situazione chiaramente si amplifica nelle isole minori, dove in media il costo per l'aliscafo e l'autobus, necessari per raggiungere gli istituti scolastici, sarà di circa € 220,00 al mese per studente.
A questo bisogna aggiungere la mancanza di chiarezza sull'erogazione dell'esenzione che sembrerebbe possa essere trasformata in un rimborso, comportando l'anticipo delle somme da parte degli studenti e con successivo rimborso.
È una scelta grave e sbagliata che sta mettendo in difficoltà gli studenti e quei comuni che stanno provando con le loro risorse ad aiutare coloro che rimarranno esclusi dal beneficio.
Musumeci ritiri immediatamente la delibera, garantendo il diritto allo studio così come previsto dalla legge regionale.
Una giunta regionale che rappresenta la peggiore destra, quella che taglia sui diritti degli studenti e solo a parole dice di interessarsi delle isole minori.
Questa invece la dichiarazione di Claudio Fava, deputato regionale dei Cento Passi:
“La scelta del governo regionale sui rimborsi per le spese di trasporto degli studenti è inaccettabile, incomprensibile e probabilmente illegittima, perché introdurre una soglia di reddito per accedere ai benefici significa violare lo spirito della legge e colpire il diritto allo studio per centinaia di ragazzi e ragazze, scaricando sui comuni spese essenziali, addirittura operando una scelta retroattiva che si abbatterà su enti locali già al collasso.
Ancora più grave la situazione che si verrà a creare per le famiglie degli studenti delle isole minori che non hanno alternativa all'utilizzo del mezzo collettivo per raggiungere le scuole. Assistiamo attoniti a misure che non hanno una logica se non quella di raschiare il fondo del barile della spesa pubblica mentre risorse economiche imponenti si sprecano in iniziative che non garantiscono nessun ritorno sociale o economico alla Sicilia ma solo un premio a questo o quel deputato di una maggioranza raccogliticcia.
Chiediamo che il governo Musumeci ritorni rapidamente sui propri passi, ritirando le disposizioni emanate e rimpinguando i capitoli di spesa per garantire un reale ed effettivo diritto allo studio.”