Non è la prima volta che la delegazione agrigentina di Mareamico si interessa al fiume Modione denunciandone, insieme alla sezione castelvetranese dei Rangers d’Italia, il pericoloso ed incessante inquinamento del mare di Triscina e Selinunte.
Lunedì scorso, l’ennesima segnalazione con le foto inequivocabili inviate a diverse redazioni giornalistiche: “A Selinunte il fiume Modione continua a vomitare in mare le sue acque scarsamente depurate – scrive Mareamico - inquinando il mare di Triscina”.
Dietro c’è sempre la cattiva depurazione, che riguarda due depuratori. Quello di Castelvetrano, le cui acque (teoricamente depurate) finirebbero appunto nel fiume Modione. E quello di Marinella di Selinunte, le cui acque (ancora più teoricamente depurate) finirebbero invece direttamente in mare e sull’arenile sottostante.
Nel mezzo c’è il porticciolo turistico che, ad ondate, si colora di verde emanando un fetore insopportabile, anche in totale assenza di vento. A due passi ci sono infatti le vasche di raccolta dei reflui fognari che, con delle elettropompe, spingono (quando ce la fanno) tutto verso il depuratore. Depuratore adatto a trattare i reflui di 12 mila persone, che però in piena estate diventano 40 mila.
E se il porto ogni tanto si colora di verde, il Modione, come prevede Mareamico di Agrigento, “presto si colorerà di viola, per lo scarico delle acque di vegetazione, provenienti dai frantoi”.
Sono i colori dell’indifferenza, dell’omertà, del “non è compito mio”, dei prelievi ufficiali che “ci confortano”, delle indagini in corso che non finiscono mai.
Rimangono i silenzi delle associazioni ambientaliste locali e della politica.
Ha ragione Mareamico, bisogna chiamare le cose col loro nome e questo non è altro che un disastro ambientale. L’appuntamento è tra un mese, quando la colpa dell’inquinamento sarà di quelli che dagli altri comuni, col furgone, verranno a sversare gli scarti della lavorazione delle olive nel Modione.
Sì perché “vengono sempre da fuori”. A Castelvetrano sono tutti santi. E nessuno vede mai niente.
Egidio Morici