Ha suscitato molta curiosità la notizia, pubblicata venerdì da Tp24, di quanto accaduto in Olanda. Un uomo che secondo le forze speciali olandesi sarebbe il superlatitante Matteo Messina Denaro è stato arrestato mercoledì scorso a L’Aia. Le notizia, di cui dà conto anche l’autorevole Telegraaf, il più importante quotidiano dei Paesi Bassi, sono frammentarie.
L’uomo che secondo la magistratura olandese è il boss di Castelvetrano è stato fermato mentre stava cenando in un ristorante, l’Het Pleidooi, dell'Aia. Il blitz è durante pochi minuti: le forze speciali hanno fatti irruzione e hanno arrestato e portato via tre uomini.
Ma l’avvocato della persona arrestata, che dice di chiamarsi Mark L., ha sostenuto che si tratta di un turista di Liverpool, in Olanda per vedere il Gran Premio e ha dunque spiegato che si tratta di uno scambio di persona: «Se il mio cliente è un boss mafioso siciliano, io sono il Papa» ha detto.
I tre uomini seduti al tavolo sono stati portati via con gli occhi bendati. «Improvvisamente – ha detto il proprietario del locale – sono arrivate sette auto e delle persone sono entrate armi in pugno. Secondo quanto si è appreso – e secondo quanto riporta il Telegraaf che cita fonti della polizia olandese – le forze dell'ordine sono entrate in azione su richiesta delle autorità italiane.
Il mandato di cattura italiano non conteneva le impronte digitali di Matteo Messina Denaro (che non ci sono, di lui si ha solo il Dna). Questo complica le cose. Perché come si può determinare che Mark L. è chi dice di essere? “Il mio cliente è stato condannato in Inghilterra negli anni '90. Quindi lì hanno le sue impronte digitali" chiosa l'avvocato.
Sulla base di esattamente quali informazioni il suo cliente è stato arrestato mercoledì scorso, Van Kleef non lo sa. Il suo cliente assomiglia al boss mafioso latitante? "Hanno solo vecchie foto di Messina Denaro, quindi non lo so".
Alla domanda se è possibile che il boss mafioso Matteo Messina Denaro possa aver iniziato una nuova vita con un nome diverso a Liverpool, l'avvocato ha detto: "Ho già avuto metà della famiglia del mio cliente al telefono. Ho sentito sua zia al telefono che dice di averlo visto nascere. Sua moglie all'inizio è rimasta scioccata, ma può anche riderci sopra. È sicura che andrà tutto bene. Se il mio cliente è un boss mafioso siciliano, io sono il Papa».
La Procura conferma che l'arresto è avvenuto mercoledì nel ristorante dell'Aia sulla base di un mandato d'arresto europeo (MAE) emesso dall'Italia. Le indagini sull'identità del sospettato arrestato sono ancora in corso.