L'eccezionalità di un evento atmosferico ormai non può più ritenersi tale perché il clima è cambiato. Non da oggi, però. Fatta questa premessa, sta di fatto che, su Trapani si sono abbattuti 39 millimetri di acqua. Detto così sembrerebbe niente. Entrando nello specifico, però, un millimetro di accumulo significa un litro d'acqua caduto su una superficie di un metro quadrato.
Un esempio per rendere più chiaro il concetto: dire che su una determinata località la quantità di pioggia caduta è stata di 39 mm, equivale che su ogni area di un metro quadrato di quella località sono caduti 39 litri di acqua. Il sistema, pertanto, è andato in tilt. Ergo, strade allagate. Disagi e polemiche. "Non siamo preparati - dice il sindaco Tranchida - alle bombe d'acqua, ma siamo già al lavoro per individuare le possibili soluzioni".
E a quanti, soprattutto sui social network, hanno puntato l'indice accusatore contro le caditoie, Tranchida replica: "I tombini erano stati puliti, nelle zone nevralgiche, in tempo utile e cioè prima dell' arrivo delle prime piogge". E a sostegno della bontà sull' operato dell'Amministrazione, aggiunge: "Se le caditoie non fossero state pulite, nelle strade allagate l'acqua non sarebbe poi defluita".
Ci sono, però, delle eccezioni: "Qualche tombino sarà sfuggito e in altri abbiamo riscontrato che erano stati ricoperti con tappeti e cartoni".
Cosa fare, allora, per non farsi trovare impreparati alla luce dell'imminente arrivo della stagione invernale?
"Bisogna - conclude Tranchida - potenziare i tombini ed isolare le acque che arrivano da Erice, convogliandole altrove: nel canale di Fontanelle e nel canale Scalabrino di via Marsala che è stato murato per favorire le speculazioni edilizie e che va ripristinato".
Qui l'intervista al sindaco Giacomo Tranchida: